Ivan Juric ha parlato nella conferenza stampa alla vigilia di Inter-Verona, trentatreesima giornata del campionato di Serie A 2020/2021: “Ci sono momenti della partita che abbiamo stradominato, giocando bene e creando occasioni. Poi ci sono conoscenze che dobbiamo migliorare, sulle quali non abbiamo avuto modo di lavorare molto. La mia sensazione è che siamo fragili, è facile farci gol. Bisogna alzare il livello d’attenzione. Poi c’è un fattore legato alla tipologia di giocatori che abbiamo, e questo lo paghiamo. L’altro giorno volevo cambiare qualcosa e, detto sinceramente, ho sbagliato. Contro l’Inter è tutto più difficile, l’altro giorno strameritavano e gli è andata male”. Di seguito le dichiarazioni complete del tecnico degli scaligeri.
SU CONTE E L’INTER – “Per me è la rosa più forte, insieme a lui. È l’allenatore migliore insieme a Gasp: il più completo, il più tosto, poi è una roccia e non molla mai. Quest’anno ha trovato il modo di vincere. Per me non è una sorpresa: in questi anni ha tenuto i migliori, ha comprato i giocatori che riteneva gli mancassero. Come allenatore, l’ho spiegato: ha idee chiare, ma alla fine sono i giocatori. Avere percezione di quello che hai tra le mani, ed essere tosto per ottenerlo: così si vince. Non ci sono altri modi”.
SULLE ASPETTATIVE FUTURE – “In diverse partite la squadra ha fatto un grande salto di qualità a livello di gioco, di dominio, nel modo di stare in campo, ma è anche diventata una squadra perdente. Quando è così è anche un po’ colpa dell’allenatore. Non bisogna diventare perdenti: dopo ogni partita diciamo ‘benissimo, dopo trenta minuti dovevamo essere due a zero’. Questo vuol dire non essere più solidi come prima: è una cosa che non va bene. Potrebbe andar bene per qualcuno capire che non è tutto rose e fiori: non penso al presidente, dico in generale. Mi auguro che torniamo ad essere vincenti. Devo anch’io fare un bell’esame per capire come diventare più tosti e vincere le partite”.
SU CHI POTREBBE GIOCARE NELL’INTER – “La rosa dell’Inter è completamente di un alto livello: sicuramente qualcuno potrebbe farne parte, ma dire che qualcuno adesso è pronto mi viene difficile”.
SUI REPARTI DA RINFORZARE – “Non si parla di salto di qualità, magari anche per rimanere dove siamo. Vediamo le altre società come fanno, come lavorano, quanti scout hanno e che fatica fanno per salvarsi. Non so dove si vada, è difficile ottenere di più. Noi abbiamo venduto e non abbiamo ricevuto la sostanza dell’anno scorso in mediana e dietro. In attacco abbiamo messo giocatori buoni, soprattutto Lasagna. L’altro giorno per qualche minuto ho visto una punta per come la intendo io: ha fatto l’assist per Bessa, ha fatto giocare bene la squadra. Ho visto i primi passi in avanti in questo senso: se vuole diventare un attaccante completo deve fare questo. In mezzo e dietro, anche per sfortuna, abbiamo perso giocatori e abbiamo perso quella sensazione di avere sostanza, di rubare la palla. Quando giochi bene e perdi vuol dire che un po’ ti manca: ci sono tante cose da fare”.
SUI GIOCATORI DA RISCATTARE – “Sono nostri: Barak è comprato, Magnani è comprato, Ceccherini è comprato. Sono tutti obblighi. Sugli altri, come Colley, Salcedo, Dimarco e altri ancora, bisogna ragionare: da alcuni mi aspettavo qualcosa in più, hanno fatto passi avanti e indietro. Bisogna capire che prospettiva hanno. Quelli che ho nominato sono già nostri: è un grande passo in avanti avere questi giocatori, che creano una base”.
SULLA PRIMAVERA – “La Primavera è migliorata, Margiotta ha preso giocatori che hanno un potenziale, come Cancellieri. Qualcuno potrebbe fare il giocatore dell’Hellas, ma non subito. Abbiamo fatto giocare troppo certi giocatori, e quando fai questo qualcuno riesce a gestire le situazioni, qualcun altro fa fatica. Ci sono due o tre ragazzi che con pazienza e un percorso fatto bene possono diventare giocatori del Verona”.
SUL GIOCO DI CONTE – “Ne ha parlato anche Conte. Per me hanno fatto grandissime partite, un calcio totale, bello. Conoscendo Conte mi dicevo ‘adesso spacca tutti’. Ma lui giustamente ha detto ‘abbiamo fatto grandi partite, ma abbiamo perso e a nessuno interessava’. Insieme alla squadra ha valutato ed è andato più sulla fase difensiva, non pressare troppo alti. Ha grandi campioni, cercano l’uno a uno davanti, e ha trovato grande sostanza dietro. Davanti sono sempre pericolosi e creano, hanno stravinto così. Per divertirmi, da spettatore di calcio, io vorrei la prima Inter. Secondo il mio punto di vista è quella che ti porta ad andare e spaccare tutti. Lui da uomo intelligente ha fatto una scelta giustissima, questo è il discorso”.