“La Serie A è un campionato che mi ha stupito in positivo, ovviamente lo conoscevo già, ma la preparazione tattica degli avversari è qualcosa di altissimo livello. Ogni squadra, dalla prima all’ultima, entra in campo con un’idea di gioco ben preciso, la conoscenza di ogni calciatore è molto alta”. Queste le prime parole dell’attaccante dell’Inter, Marcus Thuram, nell’intervista rilasciata al magazine GQ. Il francese, dieci gol e dieci assist fino a questo momento, ha affrontato diversi argomenti, tra cui il suo impatto nella massima serie e il tema razzismo nel mondo del calcio.
“È normale che le persone chiedano a Marcus Thuram di essere un simbolo per la lotta contro il razzismo, perché ho una voce che può essere più ascoltata di altre. Ne sono cosciente e il tema mi sta molto a cuore. Non credo però che sia un singolo a poter cambiare le cose, è ovviamente un processo collettivo. Anche perché si tratta solo di capire che siamo umani.”, continua Thuram ricordando anche le battaglie di papà Lilian.
Infine il nerazzurro conclude così, sottolineando un importante concetto: “In molti lo vedono anche come un problema circoscritto. Io non credo che sia un problema italiano: esiste in Francia, esiste in Spagna, come negli Stati Uniti purtroppo. È un tema universale e quindi credo che sia un processo di cambiamento da abbracciare e attuare tutti insieme, facendo ognuno la sua parte”.