Sono tanti gli argomenti toccati da Luciano Spalletti, intervistato a Coverciano in occasione del premio Nereo Rocco. “Per il calcio italiano è stato importantissimo, uno dei primi a vincere all’estero – ha detto l’allenatore dell’Inter – Era un calcio diverso ma ancora oggi saper creare la forza di blocco di squadra viene usato, perché anche ora si fa la fase difensiva con undici giocatori“. Parlando di mercato, Spalletti ha affermato di “essere soddisfatto. I direttori hanno fatto un lavoro splendido ascoltandomi sotto tutti gli aspetti. La difesa prima della partenza di Murillo? Mi fido dei miei giocatori. Dopo averli visti non so se Miranda e Skriniar sono meglio di D’Ambrosio e Ranocchia. Io mi fido altamente delle qualità di questi giocatori: li ho visti interessati e disponibili a valutare prese di posizione. Abbiamo anche Zinho che è un giovane di assoluta prospettiva, bisogna fidarsi dei giovani: sono la forza e l’innovazione, bisogna dar loro spazio. Karamoh? Ci sono cose nuove che dovrà imparare, ma ha accelerazioni di 70/80 m che ti lascia lì. Quando arriva davanti al portiere, il fatto di essere abituato di trovarsi di fronte all’1 vs 1 contro il portiere, di saper scegliere il lato debole in base alla posizione in cui calcia, sono esperienze che si deve fare”.
Spalletti parla anche del rapporto con Moratti. “Lui è sempre carino con chiunque, è il presidente più forte della storia del calcio italiano, non solo dell’Inter. Sono complimenti che fanno piacere: l’ho incontrato una volta e mi ha sorpreso la sua disponibilità. Non mi ha ancora dato consigli, ma me li aspetto.