E’ un’Inter sottotono, senza troppe idee e scarica dopo la sosta per le nazionali quella che inciampa su un Monza coraggioso e combattivo allo U-Power Stadium: finisce 1-1, e a rammaricarsi paradossalmente sono i padroni di casa, che l’avevano sbloccata per primi all’80’. D’inerzia e con la consapevolezza che una sconfitta sarebbe stata davvero indigesta in questo momento della stagione, i campioni d’Italia in carica riescono a pareggiare i conti, ma alla fine perdono altri due punti per strada, come all’esordio a Genova, lamentando un piccolo problema trasferte, fattore che era proprio il punto di forza della cavalcata irresistibile dello scorso anno. Il turnover ragionato, evidentemente, non paga, ma starà a Inzaghi capire cosa non ha funzionato questa sera. Nesta, invece, rimanda l’appuntamento con la prima vittoria in A, ma per i brianzoli questo pari sa di tre punti e può essere un booster importante.
Primo tempo che non rispetta assolutamente il copione che ci si poteva attendere: l’Inter non riesce a portare con continuità tanti uomini sopra la linea della palla e preferisce provare a colpire con delle ripartenze fulminee, ma Lautaro non è nella sua serata migliore e qusto capita da inizio stagione (uscirà al 56′, c’è da pensare anche alla Champions) e Thuram non viene trovato coi tempi giusti. Un po’ gigiona la squadra oggi in maglia gialla e tanti errori tecnici che favoriscono l’autostima dei brianzoli, che pian piano prendono coraggio e provano a girare palla con continuità , mettendo in campo quella personalità vista a tratti con la Fiorentina. Mancano sempre le solite cose, la fluidità negli ultimi venti metri, visto che Caprari e Maldini devono ancora entrare in condizione. Nel secondo tempo, dopo un altro quarto d’ora senza particolari sussulti, Inzaghi decide che bisogna spingere a tutti i costi: entrano Zielinski, Dumfries e Taremi, ma soprattutto l’atteggiamento è ora di accerchiamento e assalto, e la squadra di Nesta comincia sempre di più ad arretrare il proprio baricentro. Al primo vero affondo, però, succede l’incredibile: Izzo va al cross, Dany Mota come il connazionale Ronaldo contro la Sampdoria vola in cielo e con un colpo di testa perfetto la mette all’angolino. Esplode di gioia lo stadio, ma mancano ancora dieci minuti ed è lo schiaffo che sveglia ulteriormente i nerazzurri. Inzaghi, che aveva mandato in campo persino Correa per un attacco a tre dopo aver tolto sia Lautaro che Thuram, manda tutti in avanti e c’è l’immediato pareggio a opera di Dumfries. Ma non ci sono altre chance vere e anzi sono i brianzoli a sfiorare il nuovo vantaggio. Il 4-0 con l’Atalanta ancora negli occhi, ma al rientro dalle nazionali sembra più l’Inter vista col Genoa, e arriva la seconda trasferta infruttuosa per i campioni d’Italia. E adesso c’è il Manchester City, una rivincita di quella finale di Istanbul del 2023 in cui rivedremo tutti i titolarissimi e soprattutto la voglia e lo spirito delle serate di gala.