E’ un’Inter scatenata quella che rifila un tennistico 6-1 senza appello al Bologna portandosi in testa al campionato a quota 10 punti almeno per una notte. I nerazzurri si sfogano contro i felsinei dopo lo psicodramma di pochi giorni fa in Champions col Real Madrid, quando il gol di Rodrygo aveva gettato nello sconforto i 37mila del Meazza dopo una prestazione da applausi e una serie di occasioni non convertite in gol.
Stavolta la squadra di Inzaghi sembra aver imparato la “lezione” e già nei primi minuti passa in vantaggio con il solito Lautaro Martinez mettendo la sfida in discesa fin da subito. Skriniar è implacabile di testa, Barella segna involontariamente con la sfera che gli sbatte addosso, nel secondo tempo c’è gloria per Matias Vecino, poi sale in cattedra Edin Dzeko con la doppietta personale. Ecco, proprio ai due gol del bosniaco è legata l’unica nota negativa della serata, vale a dire l’infortunio di Correa dopo appena mezzora per un problema al bacino che lo ha costretto anche ad analisi più approfonditi all’Humanitas.
In ogni caso, è una serata di festa per un’Inter che ricalca le migliori performance viste in casa dalla Lazio di Inzaghi: goleade, attacco in grandissima forma, grande intesa tra gli attaccanti (come si muove bene Lautaro con Dzeko). E poi, gli esterni sono una goduria: nelle prime giornate abbiamo visto Darmian e Perisic comportarsi bene, ma come spingono Dumfries, forse il migliore in campo, e un Dimarco sempre più inserito nelle gerarchie. La capacità di gestire un gruppo viene fuori anche dai cambi nel finale, quando entrano Gagliardini, Ranocchia e Kolarov che con tutta probabilità saranno ai margini per gran parte della stagione. Solo applausi, dunque, per il tecnico nerazzurro, un po’ criticato nelle precedenti due partite in cui non era arrivata la vittoria.
E poi c’è l’altra faccia della medaglia, un Bologna forse coperto di troppe lodi per i sette punti in tre giornate e oggi completamente in disarmo e più simile a quello visto negli scorsi anni nelle serate più storte in cui non erano mancati certi “cappotti” come quello preso oggi al Meazza. L’obiettivo di Mihajlovic e della squadra felsinea, a questo punto, è quello di far sì che questa sia solo una serata storta incastonata in un bel campionato da parte sinistra della classifica.