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Con un duro editoriale sulle colonne del Corriere della Sera, il noto giornalista Mario Sconcerti ha fatto il punto della stagione dell‘Inter, non riservando parole particolarmente lusinghiere alla gestione Conte: “L’Inter esce con calma dalle sue ultime possibilità quasi non avesse mai creduto di averne. A Roma non c’è stato nessun furore, solo una buona, normale partita di fine campionato fra due squadre di qualità ma esauste. Vedremo oggi a che punto sarà la confusione della Juve, ma non credo avrà i ritmi dell’Olimpico. La Juve è abituata alle partite decisive anche quando è disponibile al crollo. È strano vedere una partita finale come fosse una gara qualunque. Ma è mancata soprattutto la voglia di giocare, la convinzione che fosse una partita diversa, decisiva. Non c’è stato niente di Conte, tranne la buona disposizione in campo e la facilità a ripartire da dietro. Una strana partita rimediata alla fine con uno strano rigore, netto, ma strano nel senso di mai visto prima. La firma giusta su una stagione in parte buttata, come l’Inter fosse una squadra bambina sempre piena di voglia di combinare guai. Troppe polemiche, troppe assenze”.
Piovono critiche anche nei confronti di Steven Zhang: “Si parla di quanto latiti Elliott nel Milan ma non è che il giovane Zhang sia presente. Dimentichiamo spesso la differenza tra un tesserato e il proprietario. Marotta è sempre lì, ma ai giocatori interessa la presenza di chi li paga, è il dialogo con il capo che aggiorna l’autostima, gli altri sono compagni di strada. Dovrà pensare a quel che ha fatto anche Conte, forse a tutte le sue ultime tre stagioni di cui una passata a casa. Forse serve un aggiornamento anche a lui, non fosse altro nel modo di stare nella società . Se ha gettato in questa squadra un seme buono, è tempo lo faccia crescere. Vincere l’Europa League sarebbe un premio giusto anche per lui. Altrimenti è acqua buona sotto i ponti”.
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