Un gol di Sanchez evita la figuraccia in casa Inter, ma dopo quel ribaltone nel derby firmato Giroud la squadra nerazzurra si è ormai smarrita. Sei punti nelle ultime sei, quattro pareggi esterni di fila, e oggi è la giornata spartiacque: la vetta era stata persa da un paio di turni, ma adesso anche considerando il recupero col Bologna, non c’è il primo posto. E per i campioni d’Italia ora sarà un finale di stagione di rincorsa, con un problema psicologico da risolvere e la sensazione che Inzaghi abbia perso un po’ di certezze e non riesca proprio a ritrovarle. Le certezze, invece, le ha un Torino beffato soltanto a un centimetro dal traguardo: la vittoria manca da sette giornate, le prestazioni mai.
La vittoria del Toro sarebbe stata meritata e dopo tante partite positive ma con pochi punti, avrebbe coronato la crescita di questo gruppo. Il vantaggio a opera di Bremer, che è sempre più decisivo e che proprio ai nerazzurri era stato più volte accostato in sede di mercato, resiste fino al recupero, quando Sanchez dopo una bella combinazione si dimostra uomo di gol pesanti nel finale. Che però, non basta certo a riportare il sorriso a Inzaghi, visto che dopo la vittoria con eliminazione di Liverpool, oggi ci si aspettava un’Inter uscita dalla crisi in modo definitivo e pienamente in carreggiata. E invece, per novanta minuti i nerazzurri sono abbastanza in balia degli avversari, faticano a costruire occasioni, e soprattutto devono dire grazie anche all’arbitro e al Var che non concedono il rigore solare per fallo di Ranocchia su Belotti che avrebbe potuto portare la squadra di Juric sul 2-0.
L’1-1 dell’Olimpico-Grande Torino resta un risultato estremamente pesante per le sorti del campionato, perché adesso tra Milan e Inter ballano quattro punti, che si possono ridurre a uno se la squadra di Inzaghi riuscirà a battere il Bologna nel recupero che si giocherà ad aprile. Ma a livello psicologico, questo distacco è un solco e l’inerzia è tutta dalla parte della squadra di Pioli, alla prima vera e propria fuga, Napoli permettendo, a nove giornate dalla fine, e con la consapevolezza che se da oggi alla fine le vince tutte, lo scudetto è suo.