L’orgoglio dell’Inter esce nel finale e ribalta una partita che sembrava scritta. Il Parma perde in quattro minuti, dall’84’ all’88’, incassando il gol prima di De Vrij e poi di Bastoni. Due colpi di testa di due difensori salvano Conte che nel primo tempo ha subito la rete di Gervinho. La difesa del Parma, rimasto in dieci per il rosso a Kucka, cede solo nel finale dopo che per tutta la gara il tridente Gervinho-Cornelius-Kulusevski ha sfiorato il raddoppio. Il futuro juventino è andato a un passo dal 2-0, sprecando malamente il match ball. Esultano i nerazzurri che non perdono terreno da Juve e Lazio e ricacciano indietro l’Atalanta: l’Inter sale a 61 e si riporta a -4 dai biancoceleste e a -8 dai bianconeri, e Conte tira un sospiro di sollievo.
Da salvare c’è tuttavia solo il risultato: a lunghi tratti i nerazzurri sono stati imprecisi, confusi e senza idee. La rimonta è arrivata per due errori del Parma e non con azioni belle e avvolgenti dei nerazzurri. Un Parma che ha avuto anche occasioni per andare sul 2-0, non sfruttandole e che è capitolato a seguito della sostituzione Dermaku-Regini, che ha destabilizzato gli equilibri difensivi. Fino a quel momento Roberto D’Aversa aveva incartato la partita ad Antonio Conte. L’Inter era stucchevole, disorganizzata, monotematica e prevedibile. Troppi palloni messi in mezzo in malo modo, ricorso ossessivo a Lukaku, ben francobollato dai calciatori avversari. Ci ha pensato D’Aversa a rivitalizzare un’Inter che sembrava avviarsi stancamente verso la sconfitta: il tecnico dei ducali ha cambiato mezza difesa e gli equilibri, fino a quel momento perfetti, ne hanno risentito.
Stellini ha inserito Sanchez per Eriksen, il quale ha cambiato la vivacità dell’attacco, ma i gol sono arrivati per due regali degli avversari. Il Parma ha creato pericoli, soprattutto con i tre calciatori offensivi, che hanno messo in difficoltà una difesa troppo lenta. Gli esterni di Conte sono andati tutti male, sia in fase offensiva che difensiva. Complice anche l’assenza di Brozovic, la squadra non aveva un gioco fluido né si è mossa con criterio. Abbiamo visto un’Inter lunghissima, poco organizzata e che puntava sulle giocate dei singoli. Le attenuanti ci sono, d’altronde mancavano tre centrocampisti tra campo e panchina. Eppure i passi indietro di questa Inter rispetto al girone d’andata sono evidenti, nonostante gli acquisti sul calciomercato di gennaio. Eriksen ha assolutamente deluso e ha palesato una condizione fisica approssimativa. Da salvare per l’Inter ci sono pertanto solo i tre punti, ma per recuperare punti a Juve e Lazio serve ben altro.