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“Casi di positività? Che possa succedere qualcosa all’ultimo momento fa parte delle difficoltà della stagione. A inizio stagione abbiamo giocato anche con soli tre centrocampisti, l’assenza di un giocatore non ci fa fare una partita sotto il livello che abbiamo, pensare il contrario è un ragionamento scorretto. Secondo me verrà fuori una partita dove le due squadre si affronteranno a viso aperto andando alla ricerca della vittoria. L’Inter è una squadra fortissima, lo ha fatto vedere in passato e anche in questa stagione con Inzaghi, a prescindere dai risultati”. Esordisce così Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Napoli, big match della tredicesima giornata di Serie A 2021/2022. Si tratta di una partita contro il suo passato per il tecnico di Certaldo, che non si è lasciato benissimo con i nerazzurri: “Amici, non amici, spero che non mi fischino e queste cose qui? Per me la gente può fare ciò che vuole. Ho preso fischi e insulti da tante parti. Ma io guardo il mio lavoro, non quello degli altri. Quando vado via dal club guardo se ho lasciato i conti migliori e se ho vinto qualche partita. Ma si pensa a ciò che faccio io, non paragonato a ciò che fanno gli altri. Poi uno dà il taglio che vuole alle cose. In base alle amicizie e i contatti che si hanno. Io ho finito all’Inter con la difficoltà della gestione in quel momento lì, con tutto ciò che veniva fuori per creare delle difficoltà. Non ho dato colpa a nessuno di quel quarto posto, ho finito e sono andato a casa perché mi avevano mandato a casa. Io non ho da far valere nessuna rivincita. Domani è un passaggio fondamentale per un’altra piccola felicità. Non per la mia, o anche per la mia, ma soprattutto per tutte quelle persone che ci amano e ci seguono. Noi siamo già a posto. Se continuo a fare questo lavoro a 62 anni è perché sono in cerca di una dignità, che sarà una certezza solo quando ti batterai per le persone che ti vogliono bene, non solo per il tuo esser famoso e per il ruolo. Abbiamo una città dietro che è lì che freme”.
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