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L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, intervenuto a Milano durante l’incontro dell’Agenzia Italpress con il mondo dello sport, ha sviluppato un’interessante riflessione sui costi di gestione del calcio italiano. In particolare il dirigente nerazzurro ha posto la lente di ingrandimento sull’inquadramento dei giocatori: “Sono lavoratori subordinati, questo porta a costi di gestione insostenibili. Il calcio ha un costo del lavoro che supera il 65%, è un dato che in un’azienda di acqua minerale porterebbe al default. Uno strumento immediato per risolvere molti dei problemi sarebbe il cambiamento dell’inquadramento a livello normativo, ad esempio non più come lavoratore subordinato ma come una star o un attore.”
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