[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
“L’esonero di Spalletti, l’esclusione di Icardi e la conferma di Conte sono le basi per questo successo? Quando sono arrivato, dopo aver conosciuto l’ambiente, ho parlato con la proprietà di quello che poteva essere un progetto nuovo. Con Ausilio e la proprietà abbiamo quindi stilato un programma che prevedeva nuove scelte. Era necessario fare dei cambiamenti“. Così l’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, in un’intervista rilasciata al Tg3, sullo Scudetto conquistato con quattro giornate di anticipo. Un successo il cui artefice “è stato Conte, ma anche i giocatori che l’hanno seguito e la società che l’ha supportato in tutto. Tutti insieme abbiamo gioito a 4 giornate dalla fine, è un piccolo record e siamo orgogliosi di quanto fatto”.
[the_ad id=”668943″]
Interrogato sulla possibilità di dare l’assalto alla Champions League già dall’anno prossimo, Marotta risponde: “Il gap per quel che riguarda le italiane nei confronti delle inglesi è abbastanza evidente, non a caso la finale di Champions è fra due inglesi e il Manchester United si giocherà l’Europa League. Siamo ancora un po’ lontani dalle performance di inizio 2000 che vedevano le italiane in vetta. Dobbiamo lavorare ma c’è anche un modello da rivedere“.
Un tema ricorrente e molto importante in casa Inter, ma non solo, è quello legato agli stipendi e, in generale, al taglio dei costi: “Il fenomeno Covid ha tracciato un solco notevole in quella che era già un’area, un’attività imprenditoriale, difficile da sostenere”, spiega Marotta. Che poi conclude: “Oggi il primo obiettivo è ridurre i costi e in questo senso il costo del lavoro incide in maniera forte. In subordine, dovremo valorizzare al massimo le risorse a nostra disposizione”.
[the_ad id=”676180″]