Serie A

Inter, Marotta: “A Bologna persa una battaglia ma non la guerra”

Beppe Marotta - Foto Nazionale Calcio CC BY 2.0

“Come siamo messi dopo la sconfitta di Bologna? Da uomo di sport sorrido ma è un sorriso amaro. Fa parte del gioco: abbiamo perso una battaglia, ma ancora non la guerra. Dobbiamo cercare di ricomporci il prima possibile perché siamo incazzati, non depressi: dobbiamo vedere cosa succede, mancano ancora quattro partite e questo calcio non è così scontato come negli anni Settanta e Ottanta quando si incontravano una squadra con forti motivazioni e altre che non hanno più nulla da dire, come abbiamo visto in Serie B con Crotone-Cremonese”. Lo ha dichiarato Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, intervenuto a ‘Il Foglio’ a San Siro. “Questo è uno dei campionati più interessanti, ci voleva dopo il dominio della Juventus e dopo la nostra vittoria dello scorso anno con largo anticipo: per il movimento è un bene”, ha aggiunto.

“Speriamo che arrivino due ciliegine in questo finale di stagione (Coppa Italia e Serie A, ndr), ma siamo molto contenti: questi risultati arrivano grazie alla cultura del lavoro, alla competenze delle strutture e alla solidità del club. C’è stata una scossa molto forte la scorsa estate, è andato via l’allenatore, sono andati via due giocatori molto importanti come Lukaku e Hakimi, ma alle spalle avevamo la solidità del club e abbiamo operato sulla falsariga dei campionati precedenti, cercando di allestire una squadra competitiva”, ha spiegato il dirigente nerazzurro.

“Abbiamo avuto la fortuna di scegliere un tecnico giovane ed emergente: Inzaghi sta rispondendo pienamente alle nostre esigenze. E oggi stiamo lottando per lo scudetto, abbiamo vinto una Supercoppa e dobbiamo fare una finale di Coppa Italia”. Su Raiola: “Spero che possa ancora stare bene. A lui mi lega un rapporto di amicizia, basata su diversi scontri avuti tra noi. Mino è un agente molto preparato, furbo, scaltro, però molto corretto: dice sempre in faccia quello che pensa, anche le sue pretese economiche, esose ma chiare. Con lui ho gestito tante operazioni, una su tutte la cessione di Pogba al Manchester United, è stato bravo. Per me è il migliore in circolazione”. 

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