Che il derby a Milano sia di vitale importanza è noto a tutti. Quello di Lunedì sera alle 20:45 però può diventare storia, per i tifosi interisti vorrebbe dire chiudere definitivamente i conti nel modo più eclatante, un sogno che sta diventando piano piano realtà: vincere uno scudetto battendo i rivali di una vita nella stracittadina.
La società non ha ancora ufficializzato il programma post derby (in caso di vittoria dello scudetto è probabile che la parata con il bus scoperto per le vie del centro avvenga martedì), mentre tra i tifosi da tempo c’è un vero e proprio conto alla rovescia. In occasione della conquista del 20° tricolore (nel derby o nelle partite successive) il ritrovo per i festeggiamenti in città sarà presso Piazza Cairoli, dalla quale partirà un corteo a piedi in direzione Piazza Duomo, da sempre cuore dei festeggiamenti dei tifosi di Milan e Inter.
Se nella partita successiva al derby, contro il Torino, il tricolore sarà già stato conquistato, la Curva Nord organizzerà un “passaggio d’onore” che scorterà il pullman della squadra da Piazzale Lotto (a circa un chilometro da San Siro) fin sotto la Curva Nord e dentro l’ingresso del garage dello stadio. In occasione di Inter-Lazio, ultima gara a San Siro di questo campionato, invece avrà luogo la consegna del titolo, con una coreografia che coinvolgerà tutto lo stadio prima del fischio d’inizio. Infine il 6 giugno alle 20.30 avrà luogo una “parata nerazzurra” in centro città per annunciare l’avvio della grande festa conclusiva, mentre il 7, 8 e 9 giugno è in programma la tradizionale festa del popolo nerazzurro presso il parco dell’Idroscalo, con eventi live, attrazioni e ospiti dal mondo Inter.
In giornata, il CEO dell’Inter, Alessandro Antonello, ha preso parte al meeting “Calcio, i capitali dei nuovi investitori e la trasformazione dei club in media company” organizzato da “Il Sole 24 Ore” e ha discusso sullo scottante tema dello stadio: “Vedremo, è una lunga discussione. Da cinque anni noi e il Milan cerchiamo di avere un’autorizzazione per avere una nuova impiantistica. La delusione c’è perché non vediamo il risultato finale, ma ci siamo organizzati con piani alternativi (Rozzano, ndr)”.