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Simone Inzaghi ha protestato e lo ha fatto da solo dopo Inter-Juventus. “Abbiamo preso un gol irregolare che ha indirizzato la gara ed è un episodio gravissimo”, ha detto il tecnico in riferimento al gol di Kostic nato dopo un sospetto tocco col braccio di Rabiot. L’analisi dell’allenatore è severa: “Potevamo pareggiare una partita che purtroppo è condizionata da episodi che hanno indirizzato la gara dalla parte della Juventus e che non ha rispecchiato il risultato per quello che si è visto in campo”. La società non è intervenuta per prendere posizione sull’accaduto e il silenzio stona con il post partita di Porto, quando sia Marotta che Zhang presero parola. Le voci su un presunto gelo tra Inzaghi e Marotta sono vive. La società avrebbe voluto qualcosa in più in campionato e l’Inter ha dimostrato qualche limite nella gestione del doppio impegno. La squadra nerazzurra è uscita sconfitta in quattro delle ultime sette gare di Serie A giocate dopo gli impegni di Champions League. Tante, troppe. Da parte sua il tecnico, senza fare nomi, ha già annunciato a fine stagione l’intenzione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. E chissà che Inzaghi non decida di percorrere le orme di Antonio Conte che in un famoso post gara contro l’Atalanta affermò di non voler più fare da parafulmine, denunciando una mancanza di protezione mediatica da parte della società: “Non mi piace che qualcuno sia salito sul carro solo oggi, bisogna esserci sempre: la cacca l’abbiamo presa sempre solo io e la squadra”, disse il tecnico. L’allenatore piacentino per ora non va oltre: “È facile parlare di Simone Inzaghi perché forse l’educazione e l’intelligenza vengono confuse nella vita. Al momento giusto parlerò: lo devo a me stesso e ai miei familiari”. Due mesi intensi per fare un bilancio che in ogni caso sarà tutto fuorché banale.
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