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L’esterno tedesco dell’Inter, Robin Gosens, ha parlato nel corso di un Q&A sui canali social del club nerazzurro. Ecco le sue parole.
Con chi ha legato di più all’Inter?
“Credo Calhanoglu, perché parliamo la stessa lingua. All’inizio quando arrivi ti attacchi sempre a chi parla la tua stessa lingua. Poi anche Dumfries e De Vrij”.
Cibo: meglio Italia o Germania?
“Credo Italia, anche se qualcosa mi manca della Germania, tipo la Bratwurst, che è una salsiccia tedesca molto buona”.
Chi è il suo idolo?
“Quando sono cresciuto come calciatore è sempre stato Alaba, ho sempre amato come ha ricoperto i vari ruoli. Adesso mi piace molto Kimmich, la sua mentalità e la sua disciplina è qualcosa da seguire”.
Perché ha scelto il numero 8?
“È il numero che ho sempre avuto in Olanda e con l’Atalanta. è stato il numero più importante che ho avuto nel contesto del calcio”.
Quante lingue parla?
“In totale quattro e mezzo: tedesco, italiano, olandese e un po’ di spagnolo, ma non molto bene”.
A che età ha cominciato a giocare a calcio?
“Tardissimo, a 7-8 anni, perché prima il pallone non mi piaceva molto. Sono contentissimo di aver cambiato idea”.
Quali sono giocatori più forti con cui ha giocato?
“Ce ne sono tanti, ma dico Josip Ilicic e il Papu Gomez. Quando sono arrivato all’Atalanta mi sono reso conto di quanto fossero forti”.
Chi è il compagno più simpatico in squadra?
“Difficile dirlo, ma credo che Dumfries sia anche il più simpatico in squadra perché non ride mai, ma anche Barella e Dimarco fanno tanto casino e mi fanno ridere spesso”.
Perché Dumfries non ride mai?
“Me lo chiedo spesso anche io, credo che non rida mai perché è sempre molto concentrato, negli spogliatoi ride raramente, forse è un suo modo di essere”.
Quali sono stati i momenti più emozionanti?
“La partita più emozionante è stato il derby di Coppa Italia perché rientravo da un infortunio e dopo pochi minuti dal mio ingresso in campo Brozovic mi ha messo una bellissima palla, ho segnato e lo stadio è esploso, è stato il momento più bello. Anche se devo dire che segnare al Camp Nou è stato emozionante allo stesso modo”.
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