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Se l’unico rimpianto di un inizio di stagione, è un pareggio al Ferraris contro una Sampdoria storicamente ostica, è segno che l’Inter qualcosa di speciale l’ha già fatto. Soffre, ribalta, vince. Simone Inzaghi si regala un sorpasso momentaneo sul Napoli, una vittoria sulla Fiorentina in un Franchi che si preannuncia fortino di Vlahovic e compagni, e soprattutto un segnale al campionato. Dopo cinque giornate, l’Inter è a quota diciotto gol, con una media di 3.6 reti a partita. Numeri che fanno paura, superiori anche a quelli dell’anno scorso, quando i gol fatti furono tredici ma soprattutto quelli subiti furono otto contro i cinque attuali.
Insomma, partenza a razzo e tante buone indicazioni per Simone Inzaghi che si regala anche una piccola pagina di storia, in coabitazione con Antonio Conte. L’Inter va a segno da 24 partite consecutive di Serie A e ha eguagliato la sua miglior striscia di partite di fila in gol nella storia della competizione, quella della stagione 1949/50 sotto la guida di Giulio Cappelli. Tanti gol, tanti tiri (75, 35 nello specchio) ma soprattutto tante azioni manovrate e lo dimostra il fatto che su 18 reti, 15 siano nate da assist di un compagno, più di ogni altra squadra, anche di Roma e Lazio (10 e 9, con una gara in meno). E come se non bastasse, l’Inter è in testa (letteralmente) in un’altra classifica: quella dei gol in stacco aereo, con sei reti. Lukaku e Hakimi in meno, ma comunque tante opzioni in rosa. E con un Barella così (4 assist e 4 passaggi chiave in 5 giornate), Simone Inzaghi può sorridere.
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