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Se in campo scendesse la statistica, specie quella che riguarda gli incroci giocati al Meazza, la sconfitta col Sassuolo sarebbe stata messa in preventivo e considerata decisamente prevedibile, visto che è già la quinta in con due pareggi negli incroci di queste undici stagioni, ma il calcio non può essere solo questo. E allora, è un’Inter che ha spiazzato un po’ tutti quella che da corazzata si è ritrovata fragile all’improvviso in un turno infrasettimanale che ha gettato qualche ombra. Forse i titolarissimi hanno giocato troppo, anche se Inzaghi ha ruotato, questo perché con l’infortunio di Arnautovic lì davanti Lautaro e Thuram sono ora costretti a fare gli straordinari, e si aggiunge anche la defezione di Frattesi, out anche contro il Benfica. Forse, prima o poi la serata no doveva capitare anche per una formazione che era sembrata davvero imbattibile in questo primo scorcio di stagione, solidissima e consapevole dei propri mezzi.
Nessun dramma, è chiaro, visto che con 15 punti si è ancora in vetta, seppur in coabitazione col Milan, ma la sensazione di un’occasione persa, è chiaro, quella c’è. Non tanto di fuggire a +3 dopo sei partite, ma di dare un segnale, alle altre e sé stessi, di leadership, maturità e voglia di essere indicata, senza nascondersi, come la favorita. Cosa che in effetti la squadra nerazzurra è, nonostante il capitombolo di mercoledì al quale sabato all’Arechi bisognerà subito porre rimedio. Tre punti contro la Salernitana sono d’obbligo, anche perché i campani stanno vivendo un momento davvero difficile, avendo iniziato con tre pareggi e tre sconfitte, zero vittorie, brutte prestazioni, scarsissima verve lì davanti. Dia non al meglio, Candreva probabilmente out, Sousa sulla graticola: nonostante il brutto ko, l’Inter è quella che ci arriva forse con meno pressioni e più tranquillità , e non è un paradosso. Davvero mai come in questo caso, i tre punti sono fondamentali per entrambe, ma se la Salernitana dovesse strappare un pareggio sarebbe sicuramente visto dal lato mezzo pieno del bicchiere, viceversa in casa Inter, specie a tre giorni dal match col Benfica, potrebbe essere un ulteriore passo falso che aprirebbe i primi processi.
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