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Probabilmente Gianluca Manganiello si aspettava una partita e una serata totalmente diversa. L’arbitro della sezione di Pinerolo invece ha dovuto arbitrare una partita difficile con l’Inter che si è ritrovata sotto per 0-2 e con i nervi a fior di pelle per uno scudetto che ormai sembrava scivolare via. Ed è qui che è mancato Manganiello: timoroso, anche nelle decisioni e ad un certo punto andato quasi nel pallone. Sullo 0-1 fischia un calcio di rigore a favore dell’Inter, un rigore che non esiste: Parisi prende nettamente la palla, poi Barella cade ma non c’è nulla. Chiaro ed evidente errore: dal Var lo richiamano e ovviamente Manganiello non può far altro che annullare la massima punizione.
Qualche minuto più tardi Barella viene spintonato via dentro l’area di rigore, il centrocampista nerazzurro ha il torto di accentuare la caduta ma le due mani della spinta ci sono ed è chiara anche la dinamica dell’azione. Manganiello fa proseguire, il Var non può intervenire in quanto è una decisione da campo. Sicuramente è molto più rigore questo che quello fischiato in precedenza. Sul gol del 2-2 tante le proteste dei giocatori dell’Empoli per un fallo in partenza di Barella che va con la gamba alta. Il fallo c’è, ma Manganiello lascia proseguire. Anche questa rimane una valutazione da campo. Regolare invece il 3-2 dell’Inter con Skriniar che anticipa Di Francesco in maniera ruvida ma sul pallone. Manca anche qualche cartellino giallo: estratto solamente quello a Lautaro Martinez per essersi tolto la maglia al momento dell’esultanza. In una partita così importante Manganiello di certo non ha vissuto la sua miglior serata. Per usare un eufemismo.
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