[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
“Siamo primi e vogliamo restarci fino alla fine. A inizio stagione si diceva Milan e Napoli, non si parlava tanto dell’Inter. Le grandi sfide le vuoi vincere, ma se perdi contro le piccole pesa di più. Se vinci il derby sei un pezzo avanti, però i punti scudetto li fai nelle partite con le piccole che devi fare tue per forza”. Edin Dzeko, che ha regalato la vittoria ai nerazzurri con un gol al 90′ contro il Venezia, pensa allo scudetto.
L’attaccante bosniaco ha raccontato la sua infanzia e la guerra vissuta da bambino: “Avevo 5 anni. I miei rischiavano la vita per andare a lavorare in fabbrica e portare il cibo in tavola. Vivevamo in 15 in un appartamento. C’erano tanti bambini, i miei cugini: eravamo contenti anche se fuori era un disastro. Quando suonavano le sirene, ci portavano in cantina e non si sapeva se uscivamo dopo un’ora o un giorno. Lì avevo paura. Per fortuna i bambini dimenticano in fretta”.
Su Lukaku: “Se vai in un posto e ti metti a pensare cosa ha fatto chi c’era prima di te è meglio che non vai da nessuna parte. Se lo avessi pensato solo per un istante non sarei mai venuto. So che cosa posso dare, ciò che sto facendo quest’anno non mi sorprende”.
“Sono in una squadra forte, con un nuovo mister che ha fatto vedere tanto alla Lazio. Abbiamo già fatto nostra la Supercoppa, per questo sono venuto all’Inter: c’è più possibilità di vincere. Vedo il mister ancora come un compagno di squadra – ha detto Dzeko su Simone Inzaghi – . Sa gestire benissimo e per un allenatore è fondamentale. Ci sono 25 giocatori, non possono mai essere tutti contenti. Cerca di essere onesto con tutti. In campo se ci divertiamo è grazie a lui. Ha tenuto la base di Conte, importante perché ha cambiato la mentalità dei giocatori, ma Inzaghi la porta avanti con i suoi metodi. Negli ultimi due anni l’Inter giocava più in contropiede, quest’anno tutti si divertono di più, dentro e fuori. Io sono uno che sa giocare il pallone e non guarda solo al gol. Dicono che devo segnare di più, ma se non lo faccio e vinciamo è bello lo stesso. Nel periodo in cui non ho segnato abbiamo vinto quasi tutte le partite: non puoi non essere contento. Se fossimo stati quarti, con me che segnavo poco mi sarei fatto delle domande: così che devo chiedermi? Siamo primi”.
Sulla Champions e sulla sfida contro il Liverpool: “E’ una squadra forte, li puoi battere ma puoi prendere anche 5 gol. Ce la giochiamo”.
Sulla Roma: “Sono stati anni splendidi, mi è mancato solo un trofeo. La Roma la porto nel cuore, ma ora sono all’Inter per vincere lo scudetto. Totti? Una leggenda, me lo sono goduto, sono orgoglioso della strada fatta insieme”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]