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L’approccio totalmente agli antipodi in un momento della stagione totalmente agli antipodi: se è vero che il derby può favorire chi sta peggio, questa volta non succede e l‘Inter domina in lungo e in largo contro il Milan anche in campionato dopo il tris in Arabia, anche se deve soffrire fino alla fine, rischia di farsi pareggiare e trionfa di misura. Il derby va a Simone Inzaghi, per la prima volta in campionato, con merito e con voglia, con la sensazione di chi sa di essere una squadra forte, con un attaccante forte, Lautaro Martinez, ancora una volta decisivo. E c’è chi a dicembre, per qualche difficoltà con l’Argentina, faceva piombare le ombre sul Toro.
Basta una sua zuccata in mischia da corner, con gentile deviazione di Kjaer, a decidere un derby intenso, ma che nel primo tempo ha visto una sola squadra in campo, l’Inter. Un Milan c’era, ma era il difensore nerazzurro con la maglia numero 37, quello Skriniar che si è riappacificato con l’ambiente e punta a fare il massimo fino a giugno prima di andar via. La sua determinazione è la dimostrazione di quanto l’Inter oggi si sia sentita in dovere di battere il Milan in crisi, e non abbia fatto sconti. 8 angoli a 0, 63 a 37 per il possesso palla, 18 a 4 tiri complessivi. I dati sono schiaccianti e confermano una partita dominata e meritata dall’Inter, nonostante il riposo dei rossoneri che non hanno dovuto giocare in Coppa Italia in settimana.
Pioli è sconfitto in partenza, la formazione a specchio sull’Inter, un 3-5-2 sgangherato con Calabria che non può certo brillare come esterno a tutta fascia, Messias mezzala fuoriluogo, Origi un fantasma e Giroud, che di fatto ha avuto l’unica grande chance nel secondo tempo, sbagliare il controllo che qualche settimana fa non avrebbe mai e poi mai mancato. E soprattutto, Leao in panchina, per la seconda volta in panchina. E’ vero, dalla crisi si esce con stravaganza a volte, mettendo anche sul banco degli imputati le proprie idee. Ma forse quanto visto nel derby è la prova che l’allenatore è in confusione e sta pian piano perdendo il controllo della situazione. Ora anche la Champions è a rischio, perché domani la Lazio può scalzare a tutti gli effetti i rossoneri dalle prima quattro posizioni. Da -5 dal Milan prima di prendere due gol con la Roma a -5 dall’Inter (e -18 dallo scudetto): un tracollo difficilmente spiegabile. L’Inter, dal canto suo, va a gonfie vele: nove vittorie in undici partite, la sensazione di aver buttato punti qua e là, ma di essere in linea con quello che si poteva fare.
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