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Prova del nove. O forse anche qualcosa in più. Se l’Inter dovesse completare a punteggio pieno il ciclo infernale contro Fiorentina, Juventus e Roma – peraltro incastonato nel calendario dopo le fatiche di Riyadh in Supercoppa -, completerebbe una prova di forza da regina del campionato. Nelle ultime tre gare – contando quindi anche la finale in Arabia Saudita col Napoli – Simone Inzaghi ha vinto per 1-0, alla maniera del rivale battuto Massimiliano Allegri (recordman in Italia di vittorie di misura, o di ‘cortomuso’ come le definiva lui). L’ultimo scoglio, prima della Salernitana e della Champions, è la Roma. non la stessa avversaria vista a San Siro pochi mesi fa, quando con Josè Mourinho (e senza Dybala) cercò ostinatamente lo 0-0 senza riuscirci. La squadra del nuovo tecnico Daniele De Rossi ha cambiato volto e le tre vittorie consecutive su Verona, Salernitana e Cagliari sono state tutte diverse nel loro sviluppo ma con un unico comune denominatore: la ricerca del controllo della palla. Col Verona il primo tempo è stato convincente, ma nella ripresa è mancata la capacità di gestire la maggior pressione avversaria. A Salerno i giallorossi hanno faticato col blocco basso avversario e alla fine hanno sbloccato il risultato solo con un episodio. Con il Cagliari invece si è vista una Roma a tratti spumeggiante, sempre in controllo e mai in affanno.
Il primo big match dell’era De Rossi arriva all’Olimpico, davanti a circa 64.000 persone, con il morale alto, ma contro l’avversaria peggiore possibile. L’Inter è una corazzata. Solida e feroce in attacco. De Rossi lo sa bene, visto che i nerazzurri insidiano un record che appartiene anche a lui. La squadra di Inzaghi ha subito appena 10 gol in questo campionato e solo una squadra nell’era dei tre punti a vittoria ha chiuso le prime 23 gare giocate in una stagione di Serie A incassando al massimo 10 reti: la Roma nel 2003/04, con Fabio Capello alla guida e il giovane De Rossi nei panni del giovanissimo centrocampista alle prime armi. Quella Roma non vinse lo Scudetto, ma dominò gli scontri diretti casalinghi contro Juventus e Inter, battute rispettivamente 4-0 e 4-1. L’Inter attuale non si accontenta e vuole il titolo. Il vantaggio di quattro punti (con una partita da recuperare) sulla Juventus è rassicurante, ma l’esame contro la Roma, prima della Champions, ha l’aspetto di uno snodo cruciale. Nessun cambio per Inzaghi rispetto all’undici tipo. Probabilmente anche De Rossi confermerà l’ultima formazione. L’unico dubbio riguarda Bove, il cui dinamismo potrebbe essere utile contro Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. La Roma non ha vinto alcuna delle ultime sei gare casalinghe contro l’Inter in Serie A. Farlo oggi equivarrebbe a dare un segnale fortissimo alla lotta Champions, alla lotta Scudetto e al futuro della panchina giallorossa.
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