“Vincere non è mai scontato, è difficile. Sarebbe un traguardo importantissimo e ancora più emozionante raggiungendo la seconda stella. Vincerla prima del Milan? Pensiamo a noi stessi e a raggiungere i nostri obiettivi. Quando indossi una maglia così importante hai sempre una grande responsabilità che richiede tanto sforzo. Vincere è l’unico modo per essere ricordati, vincere lo scudetto della seconda stella sarebbe qualcosa di straordinario”. Queste le parole del terzino dell’Inter, Matteo Darmian, intervenuto oggi a RadioTV Serie A con RDS nel programma condotto da Alessandro Alciato, “Storie di Serie A”. “Vincere non è mai scontato, è difficile. Sarebbe un traguardo importantissimo e ancora più emozionante raggiungendo la seconda stella – spiega -. Vincerla prima del Milan? Pensiamo a noi stessi e a raggiungere i nostri obiettivi. Quando indossi una maglia così importante hai sempre una grande responsabilità che richiede tanto sforzo. Vincere è l’unico modo per essere ricordati, vincere lo scudetto della seconda stella sarebbe qualcosa di straordinario. Tre momenti nel mio percorso all’Inter? Potrei citare i gol che ci hanno avvicinato allo scudetto del 2020/21, il momento della firma, il percorso che ci ha portato alla finale di Champions League. Ci sono stati tanti momenti, mi auguro che ce ne possano essere anche altri”, prosegue.
“‘Interismo’ è passione – aggiunge – vuol dire essere parte di una famiglia e di un progetto importante, sempre pronto a dare tutto per la causa. Episodio fondamentale per vincere lo scudetto 2020/21? Ricordo all’inizio della stagione, alti e bassi con qualche risultato deludente. La svolta è arrivata da Sassuolo, dove abbiamo vinto 0-3. Durante la settimana ci eravamo detti in riunione che per vincere avremmo dovuto essere noi stessi, da lì è partita la scalata che ci ha permesso di vincere. In quella riunione abbiamo parlato tutti, si deduceva la voglia che aveva la squadra di fare qualcosa di importante. Lo scudetto è qualcosa di speciale, vincere non è mai facile, tutto quello che c’è dietro è lavoro e sacrificio”. Tra i segreti c’è lo spogliatoio: “Siamo un grande gruppo: traspare quando giochiamo, nei momenti di difficoltà penso si noti la sintonia tra di noi. La miscela perfetta è stata la partenza di Achraf Hakimi e l’arrivo di Simone Inzaghi? Quando vanno via giocatori importanti come lo era Hakimi non è mai facile. Con tanto lavoro, essendo stata brava anche la società, non abbiamo subito troppo le mancanze, ma abbiamo aggiunto pedine fondamentali“, ha sottolineato Darmian.
Darmian ha saputo superare lo scetticismo iniziale dei tifosi al suo arrivo: “Io sono sempre rimasto me stesso, consapevole del mio valore. Come ho detto dal primo giorno, ho sempre cercato di lavorare tanto mettendomi a disposizione della squadra per raggiungere gli obiettivi stagionali”. Parole al miele per l’allenatore dei nerazzurri: “Inzaghi è una persona piacevole, oltre che un grande allenatore. Lo sta dimostrando, nel momento giusto riesce a dare quella serenità che a volte serve per lavorare meglio. Il periodo buio dell’anno scorso? In campionato abbiamo avuto tanti alti e bassi, non abbiamo avuto la continuità che ci voleva. Siamo una squadra forte, siamo sempre stati uniti, nella seconda parte di stagione sono usciti i nostri valori e abbiamo raggiunto la finale di Champions. Il campo ha dimostrato che eravamo tutt’altro che sfavoriti: quella è stata una sconfitta che ha fatto male, perché siamo arrivati a pochissimo dall’accarezzare un sogno. Ma anche le sconfitte possono insegnare e possono fare bene. L’ho rivista tante volte quella partita, purtroppo il finale non si può cambiare. Più la si guarda più si ha la consapevolezza dell’aver fatto una grande partita”.