Nella terra dei gladiatori i nerazzurri impongono la loro attitudine e mentalità. L’Olimpico del sabato pomeriggio con vista Champions è una bolgia. Roma-Inter si gioca sulla tensione perenne. Tanti contrasti fallosi, litigi e giocatori a terra. I giallorossi provano a buttarla spesso sul piano della carica emotiva. Ma l’Inter al match dei nervi d’acciaio risponde presente. È solida e attenta. Sa soffrire e capire i vari momenti della partita. Punge al momento giusto, come ultimamente è abituata a fare. Si compatta dietro e tiene il risultato. Alla fine ottiene la terza vittoria esterna consecutiva senza subire gol. Con un gol per tempo, la banda terribile di Simone Inzaghi porta a casa i tre punti.
Lukaku è alla terza partita consecutiva che va a segno. Non succedeva dall’anno dello scudetto. Realizza una rete pesantissima su assist di Lautaro a pochi minuti dall’ingresso in campo di Dybala dall’altra parte, quasi a urlare ai dirigenti nerazzurri, compiaciuti in tribuna Monte Mario, che hanno fatto meglio ad andare quasi all in su di lui preferendolo al numero 21 giallorsso. Il confronto tra i due attaccanti è impossibile, visto i loro stili di gioco totalmente differenti immersi in due sistemi che hanno poco in comune. Ma le statistiche recitano 11 gol e 7 assist in campionato per l’argentino, 6 gol e 5 assist per il belga. Ai lettori le varie valutazioni di sorta. E poi c’è il più interista di tutti. Il solito Dimarco. Ormai le parole per lui si sprecano. Lavora a tutta fascia senza risparmiarsi mai e segna sempre negli appuntamenti importanti contro le Big. Vedi il Derby d’Arabia in Supercoppa o la semifinale di Coppa Italia contro la Juventus.
L’Inter arriva alla doppia sfida di Champions League contro il Milan nelle migliori condizioni mentali e fisiche possibili. Tranne Skriniar infortunato e lontanissimo dal progetto nerazzurro e Gosens ancora un po’ acciaccato dopo la lussazione alla spalla, Inzaghi può contare sul contributo di tutti i suoi effettivi per regalare a tutto l’ambiente Inter un biglietto storico targato Istanbul. L’Inter dai nervi d’acciaio può sognare in grande.