Dopo il pareggio della Juventus a Lecce, l’Inter di Conte è chiamata a rispondere contro il Parma a San Siro, per riprendersi momentaneamente la vetta della classifica persa nello scontro diretto con i bianconeri e per dare qualche conferma al match vittorioso contro il Borussia Dortmund in Champions League.
L’Inter gioca con il suo tipico 3-5-2, con Handanovic in porta, Skriniar, Godin e Bastoni a formare la difesa, Candreva, Gagliardini, Brozovic, Barella e Biraghi a formare la linea a 5, Lukaku e Lautaro a formare la coppia d’attacco.
Il Parma di D’Aversa, reduce da un grandioso 5 a 1 contro il Genoa, risponde con un 4-3-1-2, con Sepe tra i pali, Darmian, Iacoponi, Dermaku e Galgliolo nel reparto difensivo, Kucka, Scozzarella ed Hernani a centrocampo, Kulusevski a muoversi tra le linee alle spalle di Karamoh e Gervinho.
L’Inter cerca sin da subito di far partire il gioco dagli esterni, col suo tipico gioco che cerca di sfruttare il lavoro di sponda di Lukaku, ma il Parma è ben organizzato e sa sfruttare al meglio, sin da subito, le ripartenze veloci con Gervinho e l’estro di Kulusevski, oltre che la versatilità di Scozzarella su ambo due le fasi per disturbare gli inserimenti dei centrocampisti nerazzurri.
La prima occasione del match arriva al minuto 10, hanno Hernani obbliga Handanovic ad un ottimo intervento da un tiro dai 20 metri, a dimostrazione di una squadra che, pur giocando a San Siro, non demorde. L’Inter però risponde subito due minuti dopo, con un tiro ravvicinato di Gagliardini che obbliga Sepe ad un grande intervento in calcio d’angolo. Ma il Parma cresce, sfruttando le triangolazioni tra Darmian e Kulusevski per pungere l’Inter in contropiede, in un avvio che vede in difficoltà Biraghi, autore di una prestazione molto deludente.
La svolta arriva al minuto 23, quando, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, Candreva tira, con una doppia deviazione che fa segnare l’esterno romano, che sta attraversando un ottimo periodo di forma, dopo aver segnato contro il Borussia Dortmund: un periodo di forma che mostrerà per tutti i 90 minuti per il suo encomiabile spirito di sacrificio.
Il vantaggio interista però dura solo tre minuti, quando Karamoh segna con un bellissimo destro ad incrociare, dopo una palla sanguinosa persa da Brozovic. Un gol speciale per Karamoh, contro il suo passato interista, con San Siro che lo applaude dopo averlo visto nel gesto di non esultare contro la sua ex-squadra, un gol che colpisce l’Inter e che vede qualche responsabilità del reparto difensivo nel non riuscire a coprire lo specchio della porta a Karamoh.
Il Parma ora sale di morale dopo il gol del suo gioiello francese, e con le incursioni di Kulusevski può creare non pochi pericoli all’Inter. Infatti, al minuto 30, è il Parma a passare in vantaggio, quando uno con strappo palla al piede Karamoh lascia di sasso di Godin, per poi servire Gervinho nel gol del 2 a 1, con l’ivoriano lasciato colpevolmente solo da Skriniar in questa ripartenza velenosissima. Un’Inter che nelle ultime quattro partite ha subito ben sette gol e che si ritrova a dover inseguire.
Finisce il primo tempo e appaiono evidenti le grandi difficoltà dell’Inter non soltanto nel contrastare le ripartenze rapide del tridente del Parma, ma anche nel riuscire ad imporre il suo gioco e per costruire le occasioni da gol per pareggiare la contesa, oltre che le grandi difficoltà di Godin nel fare il centrale della difesa a 3.
L’Inter nel secondo tempo va verso l’assalto disperato, ma il Parma sembra in grado di reggere l’urto. Al minuto 52, però, è l’Inter a pareggiare, con un’invenzione di Brozovic che imbecca Candreva che crossa teso per Lukaku, che a porta vuota, dopo aver svirgolato, segna il suo sesto gol stagionale.
Un gol che ha richiesto una complessa chiamata al VAR, con tre lunghi minuti di attesa, un gol che riaccende l’animo di un’Inter frastornata dal primo tempo difficile. Ma il Parma risponde con l’estro di Kulusevski e sfruttando le solite velenose ripartenze di Gervinho e Karamoh.
Al minuto 66, è il Parma ad operare il primo cambio, con Pezzella che va a sostituire Gagliolo sulla fascia sinistra, mentre l’Inter cambia Godin con De Vrij, come segno di una prestazione assolutamente da dimenticare per il capitano dell’Uruguay, un cambio che riassesta difensivamente l’Inter e che riduce considerevolmente le ripartenze parmensi. Al minuto 72, entra Esposito per Lautaro, per dare una maggior freschezza all’attacco, una sostituzione che vede il classe 2002 disputare la sua seconda partita stagionale dopo la sorprendente prestazione contro il Borussia Dortmund.
Le conclusioni dalla distanza fioccano per l’Inter, ma risultano infruttuose per poter impensierire la retroguardia parmense, che si difende con ordine e spirito di sacrificio, sfruttando anche lo spirito guerriero di Kucka. Gli assedi dell’Inter proseguono, grazie ad un Candreva molto ispirato, ma non bastano per arginare la roccaforte del Parma, che decide di togliere Gervinho per Barillá al minuto 84, in modo da difendere un risultato prezioso a San Siro.
L’Inter invece, sempre al minuto 84, si gioca il suo ultimo cambio, con Politano che entra al posto di Gagliardini, andando di fatto a creare un tridente con quest’ultimo alle spalle di Esposito e Lukaku, in un 3-4-1-2 che cerca di essere più propositivo in avanti.
Al minuto 92, Esposito sfiora un capolavoro, con una coordinazione spettacolare per un grandissimo destro al volo, con la palla che si spegne appena fuori dalla porta. Sarebbe stato un gol sensazionale, a battezzare il suo debutto in serie A con la maglia dell’Inter. La partita si conclude con Esposito che commette un errore molto ingenuo, ovvero il non lasciare la palla a Lukaku nell’ultima occasione ghiotta per l’Inter, archiviando la partita sul 2 a 2.
Un’occasione ghiotta, ghiottissima sprecata dall’Inter, che paga non soltanto dal punto di vista fisico, ma anche organizzativo, rimostrando alcune ruggini dell’inizio di stagione balbettante di Skriniar (che, al di fuori della partita contro il Borussia Dortmund di mercoledì, non ha offerto prestazioni sensazionali), oltre alle difficoltà che la difesa dell’Inter può avere contro squadre rapide nelle ripartenze come il Parma. Inoltre, è apparsa evidente l’importanza di De Vrij nella difesa a tre, non soltanto come guida del reparto, ma anche per l’uscita della palla da dietro.
Un’Inter che ha subito 7 gol nelle ultime 4 partite, un po’ troppi per una squadra che ha dimostrato nella difesa i suoi punti di forza e che ha buttato via due punti di capitale importanza per sorpassare momentaneamente la Juventus, e che ha dovuto fare i conti con un Parma egregio nelle ripartenze e che può sfruttare la grande classe di Kulusevski, un rinato Gervinho e i colpi del giovanissimo Karamoh.
Un’Inter che oggi ha avuto le idee annebbiate dai suoi fantasmi, che non sono ancora svaniti e che sono riemersi con furore in una partita che potrebbe fare da altare per qualche difficoltà dei nerazzurri in quest’ultimo periodo. Un periodo non brillante per l’Inter che sembrava conclusosi dopo la notevole vittoria contro il Borussia Dortmund, ma che ha evidenziato alcune difficoltà della squadra nerazzurra.
Problemi che si stanno rivelando delle gatte da pelare per Antonio Conte, che ha sciupato una chance ghiotta per sorpassare il suo passato bianconero, anche solo per una notte.