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“Ci creiamo facilmente dei problemi anche quando non ci sono i presupposti. Quando si alza il livello di tensione si alza anche il livello d’insicurezza. Chiaro che se non sfrutti alcune palle gol diventa tutto più difficile per quella che è la forza del club e dello stadio: se non hai un carattere altrettanto forte non ce la fai a reagire”. Queste le dichiarazioni di Luciano Spalletti nel post partita di Inter-Bologna, match valevole per la ventiduesima giornata del campionato di Serie A 2018-19.
“Cosa ho detto ai ragazzi nello spogliatoio? Alcune cose che mi hanno dato un po’ di fastidio, in maniera evidente. Per il resto si manda a domani quando faremo l’analisi della partita come sempre – ha dichiarato il tecnico dell’Inter ai microfoni di Sky – Pensavo che si riuscisse a mantenere una linea di condotta abbastanza normale: a volte fai peggio, altre meglio. Però poi quando si va sotto si perdono dei contenuti abbastanza semplici. Da ultimo uomo non bisogna far girare la palla, bisognava cercare lo stop e il lancio lungo e in molte occasioni ci siamo fatti risalire addosso dall’avversario”.
Partita caratterizzata da episodi con tante palle gol non sfruttate dai nerazzurri: “Devi avere l’episodio dalla tua parte, che ti dia dei vantaggi. Anche stasera ci sono capitate due palle gol ma quando al momento del controllo scivoli e non riesci a trovare l’impatto corretto, diventa difficile”. Una ricerca disperata del gol con tanto di Ranocchia ‘inventato’ centravanti: “La scelta su Ranocchia non deriva da nessuno studio particolare. Per 75 minuti abbiamo provato ad aggirare la difesa senza esito e alla fine ho cercato di fare qualcosa di diverso. Ho inserito uno dei calciatori più forti del campionato”. Poi sui fischi di San Siro: “I fischi c’erano già stati altre volte, non mi fanno nessun effetto. Li ho presi da tutte le parti dove ho allenato. I tifosi, quando si fa una prestazione sotto livello, pagando il biglietto è giusto che meritino qualcosa di differente”. Infine sulle voci insistenti per un possibile cambio in panchina: “Probabilmente queste voci servono a quelli che ne traggono dei vantaggi in base alla permanenza o meno dell’allenatore. Se è questo il discorso, non mi riguarda. La squadra mi segue ma nella lotta si vede che manca qualcosa perché gli altri lottano più forte di noi e questo è il dato fondamentale” ha concluso Spalletti.