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Nicolò Barella ha parlato alla Gazzetta dello Sport in un’intervista alla vigilia di Inter-Juventus, gara valevole per la settima giornata del campionato di Serie A 2019/2020. Il centrocampista sardo mette i neroazzurri sullo stesso piano dei campioni d’Italia in carica. “Se è una partita alla pari? Sì. La Juve ha in più solo l’esperienza, il fatto di conoscersi da più tempo come gruppo. Ma il mister ci ha chiesto da subito cose ben delineate e noi le stiamo mettendo in pratica, ecco perché dico che siamo alla pari. La Juve ha vinto il campionato con 21 punti di vantaggio lo scorso anno: vogliamo colmare il gap, vedremo alla fine se ci saremo riusciti”.
SU CONTE – “Ha un’attitudine diversa, un modo di parlarti che ti trasmette qualcosa di nuovo. Per lui mi farei ammazzare, vale per tutti i suoi calciatori. E questo fa la differenza. Ha visto come corrono le squadre di Conte? Eh, non è solo perché sono preparate bene. È frutto di quel che ti mette in testa lui”.
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MANCINI E CONTE – “Sono diversi nei metodi di allenamento e nel modo di mettere in campo la squadra. Simili nella fiducia che trasmettono ai calciatori e nell’attenzione agli avversari durante la preparazione del match: con entrambi, quando vai in campo sai già cosa fare”.
COSA NON SOPPORTA DEL CALCIO – “Le falsità. Poi il fantacalcio: non il gioco in sé, ma c’è gente che mi insulta perché mi dice di aver perso la partita per colpa mia, come se io fossi contento di una mia brutta prestazione. Ecco, vorrei tanto mandarli a quel paese. E poi non sopporto le etichette. Come il fatto di essere un cattivo”.
SUL RAZZISMO – “È triste, ho dei compagni che soffrono per questo. Credo che campagne come quella dell’Inter o lo striscione dell’Everton (con la faccia di Kean, ndr) siano molto importanti. Poi bisogna anche vedere i contesti: non è detto che se una curva fa buu a un calciatore sia perché sono tutti razzisti. È arrivato il momento di fare di più”.
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