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Riposo per uno tra Skriniar e Acerbi, ballottaggio tra Dzeko e Lautaro al fianco di Lukaku. Brozovic dal 1′. L’Inter cambia volto, ma riparte dalla certezza di San Siro contro un Udinese ferito e a caccia della svolta. Sette degli otto clean sheet degli uomini di Simone Inzaghi in questo campionato sono arrivati in partite casalinghe. Nessuno ha fatto meglio tra le mura amiche e c’è voglia di confermarsi per non perdere troppo terreno dal Napoli (18 le lunghezze) e per tenere lontane le inseguitrici. I giochi Scudetto sembrano ormai chiusi, l’Inter si prepara a lottare sul tema Champions, sperando anche di proteggere il record di distacco tra prima e seconda (22 punti, 2006-07). Può riposare Lautaro Martinez che ha segnato gli ultimi cinque gol dell’Inter in campionato. Simone Inzaghi protegge il suo bomber in vista del Porto, ma offre anche un banco di prova per Dzeko e Lukaku, chiamati alla scossa stagionale. Il bosniaco non segna in Serie A dal 4 gennaio, il belga è ancora fermo all’unico sigillo di Lecce. Per la corsa alla Champions servono i gol degli altri centravanti e dei centrocampisti. In mezzo al campo Mkhitaryan riposerà, con Brozovic pronto al rientro da titolare. Più ordine in regia, mentre Calhanoglu vestirà di nuovo l’abito da mezzala. Di fronte c’è un Udinese che dall’infortunio di Deulofeu ha perso altre certezze. Aspettando Thauvin, Pereyra insegue una maglia alle spalle di Beto, mentre a centrocampo Sottil dovrebbe affidarsi alla fantasia di Samardzic. L’allenatore friulano cerca nuovamente il dna di inizio stagione. L’Udinese non sa più sporcare le partite come prima, non sa più colpire in ripartenza come ha fatto da agosto a ottobre. E soprattutto non sa più rimontare. La formazione bianconera è infatti la squadra che ha recuperato più punti da situazione di svantaggio nei cinque maggiori campionati (17), ma gli ultimi tre punti arrivati in rimonta risalgono al 3 ottobre 2022. Resta comunque un biglietto da visita da non sottovalutare per un’Inter che non può permettersi neanche un minuto di avere la testa alla Champions.
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