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Dopo la risposta di Inzaghi in conferenza stampa, Arrigo Sacchi ha contro replicato al tecnico dell’Inter sulla Gazzetta dello Sport: “È giusto che ognuno abbia le sue vedute sul calcio, senza mai mancare di rispetto all’interlocutore. Apprezzo il garbo di Simone, per me l’educazione è fondamentale, è un segno di civiltà. Si può essere amici anche avendo idee diverse“. Poi l’ex allenatore del Milan va più in profondità: “Simone punta molto sulle qualità dei giocatori e sulla gestione del gruppo. È un bravissimo tattico e lo sta dimostrando all’Inter, come aveva già fatto con la Lazio. Il gioco espresso dall’Inter, però, a mio avviso non è sempre stato di altissimo livello“.
Sacchi prosegue: “Mi piacerebbe vedere una squadra più coraggiosa, che attacca con continuità aggredendo gli avversari, perché hanno le qualità tecniche e fisiche per farlo. Spesso invece l’Inter dopo aver segnato un gol, si tira indietro per proteggere il vantaggio, mentre quello sarebbe il momento giusto per dare il colpo del k.o. come farebbe un pugile con un avversario in difficoltà“.
L’ex CT della Nazionale prova a chiarire il suo punto: “Inzaghi sta facendo ottime cose, questo è davanti agli occhi di tutti, ma sarebbe perfetto se fosse più stratega e meno tattico. Se hai a disposizione degli individualisti, non puoi pensare di fare un gioco collettivo. Per praticare un calcio moderno servono interpreti che giochino con e per la squadra a tutto campo. E serve che tutti partecipino a entrambe le fasi, undici uomini in continuo movimento, con e senza la palla”. Sacchi auspica infine un maggiore pressing da parte dell’Inter: “Si avvicinerebbe al calcio d’avanguardia. Quando pressi togli sicurezze all’avversario e ci guadagni in autostima. Però Simone queste cose le sa bene. Finora il suo lavoro è stato ottimo, questo gli va riconosciuto. In giro per il mondo però vedo che le grandi squadre puntano molto sul gioco collettivo e sulla strategia».
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