Quante cose condividono Milan e Roma in questo periodo storico. Indietro in classifica dopo un avvio stentato, lontane dalle posizioni Champions ma ancora in corsa con un bel filotto di risultati, contestate più volte, anche se con un atteggiamento fin qui opposto da parte delle due dirigenze, e con proprietà americane ancora alla ricerca del giusto equilibrio per farsi apprezzare in una Serie A che parla sempre più la lingua d’oltreoceano: rossoneri e giallorossi sono accomunate dall’obbligo di vincere nell’immediato, e quindi nell’ultima partita di un anno solare 2024 estremamente negativo, e in un discorso di ampio respiro, perché i soldi investiti sono tanti e i risultati ottenuti ben pochi.
Cardinale ha già raggiunto un obiettivo importante, quello legato al bilancio: i conti dei rossoneri sono solidi e questo è senz’altro un motivo d’orgoglio, vista la situazione nella quale versava il club, mentre i Friedkin hanno ancora bisogno di tempo sotto quest’aspetto e il debito è pesante: il Milan traccia la strada alla Roma, quella dei risultati del campo come serbatoio per le casse, e dunque la qualificazione alla Champions più volte mancata dai giallorossi negli ultimi anni che costituisce il vero target per rendere virtuosi anche i conti.
TANTI SOLDI INVESTITI, POCHI RISULTATI
Da una parte RedBird, una visione lontana dai canoni della Serie A, dalle scelte organizzative a quelle tecnico-tattiche. Il Milan ha effettuato in pochi mesi un importante repulisti rispetto alla squadra, in campo e in tribuna, che ha vinto lo scudetto due anni e mezzo fa, ma il progetto stenta a decollare con Fonseca, che ancora non ha acquisito la fiducia e la tranquillità per pensare di poter dar vita a un discorso di ampio respiro. Eppure, i soldi investiti dalla proprietà statunitense non sono certo pochi: come ricorda la Gazzetta dello Sport, il recente rifinziamento con proroga al 2028 della scadenza del prestito concesso da Elliott, con 170 milioni ulteriori, porta la cifra investita sul Milan a oltre 800 milioni in un paio di anni.
Quattro invece gli anni di vita della proprietà Friedkin a Roma. Dopo l’acquisizione per 200 milioni da Pallotta, con tanti debiti in eredità, il gruppo texano di Ryan e Dan – rammenta la Rosea – ha immesso nelle casse giallorosse cifre importanti anno dopo anno, raggiungendo quasi il miliardo di esborso legato al club capitolino. In sostanza, si supera tranquillamente il miliardo e mezzo di investimenti a stelle e strisce sommando Milan e Roma, ed è anche per questo che la classifica non può soddisfare in nessun modo.
ORA LA PALLA PASSA AL CAMPO
Come si risale? Non di certo con una sola vittoria estemporanea, ma serve un filotto importante. Il Milan è reduce dal successo di Verona, ma molto risicato e non convincente, la Roma ha invece battuto per 5-0 il Parma, è vero, però in trasferta non si vince addirittura dallo scorso aprile e se non cambia il ruolino lontano dall’Olimpico sarà impossibile per Ranieri, che nel frattempo deve anche cercare l’allenatore del prossimo anno, consegnare a chi ci sarà dopo di lui una squadra iscritta alla Champions.
Ora come ora, sia Milan che Roma sarebbero escluse dalla competizione più importante e davanti quelle tre, Atalanta, Napoli e Inter, sembrano non voler assolutamente rallentare. C’è allora da puntare al quarto posto, sperando che anche quest’anno il quinto valga la Champions: ma la concorrenza, dalla Juventus alla Lazio, passando per la Fiorentina e il Bologna, è spietata e non si può più sbagliare. Stasera è obbligatorio vincere per rossoneri e giallorossi, chiudere l’anno solare con un sorriso e provare a impostare un 2025 di tutt’altro tenore.