Il Corriere della Sera, nell’ambito dell’inchiesta sul passaggio di proprietà del Milan (la società non è indagata), si sofferma sul direttore amministrativo Aldo Savi, l’uomo dei conti del club, come lo definisce il quotidiano che tira in ballo alcune impressioni espresse dal dirigente agli inquirenti. L’ipotesi della Procura di Milano è che il Milan (venduto nel 2022 a Red Bird) sia ancora sotto l’influenza del fondo Elliott di Gordon e Paul Singer. In possesso della Guardia di Finanza c’è un documento interno al Milan, una sorta di ‘presentazione’ preparata dalla dirigenza per dei colloqui a fine 2023 con degli “investitori del mondo arabo”, il cui schema faceva pensare agli inquirenti “che il vendor loan”, cioè il prestito fatto nel 2022 dal venditore Elliott al compratore RedBird, tutt’oggi “garantisca a Elliott la proprietà di parte del Milan”. Come spiega il Corriere della Sera, questo documento sarebbe stato una bozza inviata da una manager di RedBird proprio al direttore amministrativo Aldo Savi, entrato nel Milan nel 2018 come consulente del fondo Blue Skye e assunto nel 2019. Come riporta il Corriere della Sera, Savi, interpellato dalla GdF sulla bozza in questione, l’ha definita “strana” perché a suo avviso avrebbe prospettato ai potenziali acquirenti non l’eventuale cessione di azioni del Milan detenute da RedBird, ma la cessione di un pezzo del debito di RedBird verso Elliott, senza che in apparenza Elliott fosse interpellato. Inoltre, secondo il quotidiano, il dirigente avrebbe espresso agli inquirenti la propria impressione che sulla gestione quotidiana del club rossonero pesi ancora la “forte influenza” di Elliott.
Inchiesta vendita Milan, Corriere della Sera: un dirigente in Procura parla di “forte influenza” di Elliott
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