Serie A

Inchiesta ultras, Silva (dirigente Inter): “Ferdico mi comunicò che sarebbe stato l’unico interlocutore”

Inter scudetto
Inter scudetto - Foto Fabrizio Carabelli/IPA Sport

Massimiliano Silva, dirigente dell’Inter addetto ai rapporti con la tifoseria, il primo marzo scorso ha messo a verbale una testimonianza, nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Milano che ieri ha portato a 19 arresti, tra cui quello del capo ultrà interista Marco Ferdico. “Mi è stato comunicato che per tutte le comunicazioni tra società e tifoseria, l’unico interlocutore sarebbe dovuto essere Ferdico Marco, questo mi è stato detto da Ferdico stesso”, le parole di Silva, come riporta l’ANSA. Da quando prese “in mano la Curva”, dopo l’omicidio di Vittorio Boiocchi nell’autunno 2022, “dal gennaio 2023 ad oggi”, ha spiegato ancora Silva, “ho sempre incontrato Marco Ferdico o da solo, o con Norrito”, anche lui finito in carcere ieri e che “in passato, prestava attività lavorativa come addetto sicurezza dell’Inter, tramite una società esterna”. Lo stesso Silva ha raccontato agli inquirenti che, il 28 luglio 2023, Ferdico portò ad un incontro con lui anche, riassume il gip, un soggetto che non aveva mai visto prima, di bassa statura, di circa 30 anni, e che non credeva fosse della tifoseria organizzata e che Ferdico lo aveva presentato come ‘un cugino di sua moglie'”. Per gli investigatori si tratta di Antonio Bellocco, l’erede dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, ucciso quasi un mese fa dall’altro capo del direttivo interista Andrea Beretta. Negli atti altri elementi su quella “sorta di servilismo”, spiega il gip, “da parte di Silva” alle “richieste avanzate da Ferdico”. Come “imposto” dal capo ultrà, infatti, il dirigente “sembrerebbe aver avallato appieno la preclusione per gli Irriducibili”, gruppo ultrà nerazzurro escluso dalla curva dopo la morte di Boiocchi, “di potersi interfacciare con la società Inter per definire i propri interessi”.

Nelle quasi 600 pagine dell’ordinanza spiccano poi altri dettagli. Negli atti, come riporta l’ANSA, emerge anche un’intercettazione di un dialogo tra Marco Ferdico e Massimiliano Silva. Agli atti dell’inchiesta della Dda di Milano emerge “il timore che dietro le quinte ci fossero velate indagini giudiziarie, riservatamente apprese da Cameruccio”, Senior Security Manager del club nerazzurro, “grazie alle sue conoscenze”. Lo segnala il gip Domenico Santoro in un capitolo delle quasi 600 pagine dell’ordinanza cautelare. A fine luglio del 2023 i due parlavano della “problematica ancora irrisolta degli abbonamenti al secondo anello verde, svincolati dagli Irriducibili”, gruppo estromesso a suon di intimidazioni, “e reclamati dal direttivo” della curva nord. Sulla possibilità che Ferdico e i suoi si accaparrassero quegli abbonamenti per gestirli, e quindi incassare, pendeva “il diniego di Cameruccio”. Ferdico: “io gli ho accennato (a Sala, altro dirigente nerazzurro, ndr) un discorso a dire ‘ma c’è qualche problema extra?’… senza che entriamo nei dettagli come mi avevi fatto, tra virgolette, intendere tu (…) per Claudio (Sala, ndr) non ci sono problemi, per la Digos non ci sono problemi, per il direttore (Marotta, ndr) ti avevo detto che non ce n’erano problemi perché aveva parlato Claudio e io ti ho detto ‘io non lo so se Cameruccio parla con altri uffici di un livello superiore’, questo è quello che ti ho detto”. Uno “scambio di battute”, secondo il gip, che “non ha lasciato spazio a diverse interpretazioni”, sul fatto che potessero essere circolate informazioni sulle indagini in corso, “tant’è che Ferdico, di fronte all’ipotesi di una prossima conferma di rifiuto da parte di Marotta e Cameruccio” sulla questione abbonamenti, “ha avvertito Silva che in quel caso avrebbe preteso delle motivazioni”. Ferdico a Silva: “se poi Marotta dà l’ok siamo salvi, se invece Marotta non dà l’ok ci deve spiegare Cameruccio il perché no, almeno avere una spiegazione e dire ok no, ma perché'”.

SportFace