Milan e Inter ribadiscono di non essere indagati nell’inchiesta ultras e di sentirsi parte lesa. A scriverlo è Il Corriere della Sera, che fa chiarezza sulla posizione dei due club milanesi in questi giorni concitati caratterizzati dagli arresti nelle rispettive curve. L’Inter, che ha avviato da tempo interlocuzioni con la Procura, producendo una memoria difensiva, ha messo in chiaro che nessun tesserato ha alcun avviso di convocazione per essere sentito come testimone.
Inoltre, sostiene di aver sempre agito “nel rispetto della legalità e in collegamento con le autorità” e di aver costantemente informato la Digos – come certificherebbero delle pec – riguardo la comunicazione con gli ultras. La stessa Digos sarebbe stata a conoscenza della decisione del club nerazzurro di concedere ai tifosi quei 200 biglietti in più per la finale di Champions League di Istanbul.
L’Inter ha quindi spiegato di non aver nulla a che fare con gli ultras in merito ad ambiti come merchandising e ambulanti dai quali traggono profitto, né di aver mai fornito tagliandi in omaggio o scontati. Neppure il Milan teme un commissariamento e si è detto disponibile a collaborare con gli inquirenti. A riportarlo è Calcio e Finanza.