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Si va verso la richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulle presunte plusvalenze fittizie dell’Inter, da parte degli stessi pm della Procura di Milano che aveva ipotizzato il reato di falso in bilancio a carico di ignoti. Stando a quanto apprende l’Ansa, le indagini di Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi, con l’aggiunto Maurizio Romanelli, non hanno fatto sì che emergessero elementi tali da procedere con la richiesta di rinvio a giudizio. L’analisi di documenti e mail sequestrate a dicembre ad alcuni dirigenti del club nerazzurro non avrebbe dunque fatto venire a galla nulla di rilevante a livello penale sulla compravendita di giocatori.
L’indagine, delegata ai finanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, era partita da approfondimenti su una decina di operazioni messe a bilancio dall’Inter per circa 90 milioni di euro di plusvalenze per poi accendere un faro anche su quelle in cui i giocatori sarebbero stati valutati per cifre ritenute “sproporzionate” rispetto ai valori effettivi. I sospetti della Procura, che finora non hanno trovato riscontri tali da poter andare avanti, riguardavano presunte plusvalenze fittizie da utilizzare per abbellire i bilanci e permettere all’Inter di rientrare nei parametri del “fairplay finanziario” e prendere parte alle competizioni europee. Tra i casi sotto la lente di ingrandimento della magistratura sono finiti quelli del portiere Ionut Radu (7,7 milioni di plusvalenza) e dell’attaccante Andrea Pinamonti (plusvalenza da 19 milioni), scambiati tra Genoa e Inter in due anni, ma anche del difensore Zinho Vanheusden e di altri giocatori di fascia medio-bassa, in particolare della Primavera. Ora le intenzioni sono chiedere l’archiviazione del fascicolo.
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