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Per i Pm di Torino il comunicato pubblicato dalla Juventus lo scorso 28 marzo 2020 è ‘falso’. Ed è qui che si configura l’accusa di aggiotaggio nei confronti dei vertici del club bianconero. Nel comunicato veniva spiegato come i giocatori e l’allenatore della Juventus avrebbero rinunciato a quattro mensilità a testa nascondendo però l’intesa di restituire tre ratei. Il comunicato stampa era stato diffuso il 28 marzo e indicava anche “effetti economici e finanziari derivanti dall’intesa raggiunta positivi per circa 90 milioni di euro”. Quella comunicazione, ha consentito il 30 marzo “di registrare un aumento del 5,07 per cento all’apertura della Borsa, mantenuto nei gironi a seguire”, annotano gli inquirenti.
“Per questioni legislative di Borsa” il comunicato ufficiale doveva però uscire diverso rispetto alla reale intesa raggiunta con i calciatori, comunicava il 27 marzo, il capitano Giorgio Chiellini nella chat di squadra, in cui avvisava i compagni della “proposta finale” per “aiutare il club e tutti i dipendenti”: “Vi arriverà nei prossimi giorni un foglio che vale tutto e niente dove ci impegniamo a lasciare i restanti mesi di questa stagione”, spiegando però che poi sarebbero stati contattati “agenti e avvocati” per firmare “nello stesso momento” rinunce e promesse di pagamento per l’anno dopo.
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