L’edizione odierna di La Repubblica riporta le ultime novità per quanto riguarda l’inchiesta Prisma che ruota intorno ai conti della Juventus. Nelle ultime ore, secondo quanto riferisce il quotidiano romano, la Guardia di Finanza di Torino è arrivata a Roma per interrogare Paulo Dybala, all’epoca calciatore bianconero, come persona informata sui fatti. L’interrogatorio è durato più di un’ora ed è ruotato sui 3 milioni che sarebbero stati pagati alla Joya dal club piemontese, ma senza specificare a che titolo e se davvero il denaro è arrivato nelle casse dell’argentino. La cifra sarebbe stata richiesta dagli avvocati del giocatore a maggio dopo lo stop al rinnovo, mentre a settembre era arrivata una proposta di risarcimento per responsabilità precontrattuale da 3 milioni.
La cifra ha insospettito gli inquirenti, visto che è di poco inferiore a quella pattuita nella ormai nota manovra stipendi. Chi indaga sulla vicenda intende appurare se per caso non ci sia una “carta Dybala” simile alla famigerata “carta Ronaldo”, ovvero una scrittura privata al di fuori delle regole della Figc che comporterebbe le violazioni dell’articolo 31 sia per la società che per il giocatore. In tal caso, Dybala rischierebbe di andare incontro a una squalifica di almeno un mese.