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La Gazzetta dello Sport oggi in edicola fa il punto sull’inchiesta che coinvolge la Juventus, con le accuse sui bilanci che hanno portato la dirigenza bianconera alle dimissioni. Sulla vicenda indaga anche la Procura Figc guidata da Giuseppe Chiné, che si sta concentrando maggiormente sulla cosiddetta manovra stipendi, che secondo i magistrati nasconde un “falso”. L’accordo del 2020, presentato come una rinuncia a quattro mesi di emolumenti, in realtà conteneva la cancellazione di un solo stipendio, con il resto della somma inviato nella stagione successiva: “Da qui tutti i reati ipotizzati, aggravati dal fatto che la Juve è una società quotata in borsa”, ricorda la rosea.
La Procura federale ha aperto un altro fascicolo sui procuratori protagonisti delle trattative e loro rischiano perché gli accordi hanno avuto la forma di scritture private estranee alle sedi opportune di Lega e Figc. E a questo punto, i giocatori coinvolti rischiano la squalifica per aver violato le norme federali: chi ha sottoscritto gli accordi della “manovra stipendi” a questo punto potrebbe andare incontro a richieste di squalifica nelle conclusioni di Chiné.
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