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Prosegue l’inchiesta della Procura di Torino sui bilanci della Juventus. Come riferisce la Gazzetta dello Sport, emerge il ruolo “attivo e non pienamente terzo del revisore legale Roberto Grossi”, che è indagato per false comunicazioni sociali di società quotate in borsa. Nei suoi confronti l’addebito sarebbe quello di aver collaborato con la stesura dei documenti con cui il club bianconero ha risposto alla Consob, venendo meno alla terzietà imposta dal suo ruolo.
Il tutto viene fuori da una telefonata del 6 settembre 2021 tra Grossi e Stefano Cerrato, chief corp & financial officer della Juventus. Il revisore suggerisce al dirigente bianconero alcune modifiche ai documenti: “Toglierei aleatorietà , lascerei solo soggettività . Tu parli della negoziazione che è fatta di uomini, quindi tu non spieghi il mercato, spieghi quello che fanno gli uomini e dire che operano su base aleatoria è un po’ forte. Quando si chiude a pagina 6 con scritto ‘in misura anche significativa rispetto ai valori di taluni siti esempio Transfermarkt’ mi fermerei qui, non direi ‘che di fatto non sono mai usati come riferimento dai professionisti’ per alcuni casi qualche transazione coincide con quei valori lì, che poi sia una casualità , però come dire, mai mai mai mai usati è molto assertivo”, riporta la rosea.
A quel punto Cerrato ne parla con Bertola, altro dirigente indagato: “Di fatto stiamo dicendo alla Consob che Paratici ha firmato delle cessioni in firma singola o assieme a Nedved su dei valori che non c’entrano con Transfermarkt e non c’è un processo decisionale documentato interno, però questo non è che ce lo possiamo inventare a posteriori, no?”.
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