Dopo tre pareggi di fila, dal noioso 0-0 con il Milan al disastroso ma giusto 1-1 in extremis subito dal Lecce, con in mezzo l’altro 0-0 di Birmingham quantomeno positivo e col brivido nel recupero, adesso la Juventus è realmente obbligata a guarire dalla pareggite. Deve farlo per forza, perché non c’è più tempo: il campionato non aspetta, nonostante le tante sfide al vertice che faranno perdere punti a qualche avversaria, serve dunque l’intera posta in palio contro un Bologna che arriva in fiducia, forte del passaggio del turno ai quarti in Coppa Italia e del recente successo col Venezia, e in generale ko solo contro la Lazio da un mese e mezzo a questa parte, in una sfida giocata per un’ora in inferiorità numerica.
Non ci sono scuse: Motta lo sa e il cambio di passo è necessario ai bianconeri, a cominciare da questa sfida allo Stadium contro i felsinei. Se è vero che la Juve è imbattuta in campionato e lo è nel complesso da 22 partite considerando anche la scorsa stagione, è anche vero che con i segni X non si va da nessuna parte. Vlahovic recupera ma non è al meglio, non è però il gol che manca contro questa avversaria, visto che la Vecchia Signora ha segnato almeno un gol nelle ultime sedici contro i felsinei, contro cui peraltro è in corso una striscia di imbattibilità da 24 partite con 17 vittorie e 7 pareggi, è la più lunga per la Juve. Però, le ultime tre sono finite in parità e il pareggio sta ormai diventando indigesto all’ambiente bianconero. Che vuole invece la vittoria 80 contro i rossoblù, la pretende con il gioco e i gol di pari passo, specie dopo una settimana di fila di lavoro ininterrotta e senza partite infrasettimanali: al nuovo progetto va dato tempo, ma non si può rallentare troppo o i paragoni con la gestione Allegri faranno sempre più rumore. E intanto, c’è anche da pensare alla Champions, a una sfida decisiva contro il Manchester City, sempre allo Stadium: ma ci sarà tempo, prima c’è il Bologna di Italiano che sa di partita spartiacque.