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Massimo risultato col massimo sforzo e tanta sofferenza. Perché nell’anticipo della ventisettesima giornata di Serie A, la Lazio di Simone Inzaghi è sì tornata alla vittoria dopo le sconfitte contro Bologna e Juventus ma lo ha anche fatto subendo due volte il pareggio di Simy e trovando il gol vittoria col solito uomo del finale, Felipe Caicedo, uno che proprio contro il Crotone quattro anni fa toccò il suo momento più basso dell’esperienza laziale. Oggi è tutta un’altra storia e Caicedo è “una risorsa importante” per usare le parole di Inzaghi. Il tecnico biancoceleste non fa turn over in vista del Bayern, ritrova Radu e concede spazio ai titolarissimi. Due di questi siglano le prime reti: prima Milinkovic-Savic, poi Luis Alberto. Ma in due occasioni, la Lazio si fa trovare impreparata e Simy ne approfitta. Prima con un destro di punta dalla distanza, poi su rigore conquistato da Messias per un ingenuo fallo di Fares in area. Non segna Immobile, a secco da sei partite. Ma se un momento no si concede a tutti. Figurarsi per uno che in settimana ha ricevuto la Scarpa d’oro per i 36 gol segnati nel 2019-20. La Lazio sale a quota 46 punti in classifica e si riaffaccia nei piani alti della classifica, a -1 dal Napoli impegnato contro il Milan nel big match domenicale.
Quota quindici punti per il Crotone che dopo la vittoria nello scontro diretto contro il Torino, subisce una frenata ma con una prestazione incoraggiante. Cosmi nel post partita carica i suoi: “Vogliamo fare come il Crotone di qualche anno fa”. Cioè quello del 2016-17 che segnò una pagina indelebile nella storia delle grandi rimonte salvezza. E’ possibile? Il Crotone dopo ventisette giornate non è ultimo come nel 2017 ma ha un punto in più: 15. La lotta salvezza – in attesa delle partite di domani – è sempre lì, a quota ventidue punti. E con un Simy così, da dodici gol come l’altro nigeriano Obafemi Martins (11 nel 2004/05), è davvero tutto possibile.
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