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Il presidente Aia Carlo Pacifici, nel corso della conferenza stampa di fine stagione a Coverciano, ha risposto ad una domanda sulle proteste di Josè Mourinho contro Anthony Taylor dopo la finale di Europa League persa dalla Roma contro il Siviglia: “Ricordo lo slogan della Fifa: ‘Rispetto’. Serve per tutti, non è alzando i toni che facciamo del bene del calcio. Non ci dobbiamo mai dimenticare che quanto succede in Serie A e in Europa poi si riflette sulla base”. Sulle aggressioni agli arbitri: “La violenza è una delle piaghe più drammatiche, non solo fisica ma anche verbale. Ce ne occupiamo in tutte le settimane, vediamo che il clima sta salendo soprattutto nei campionati minori e questo è un dato veramente preoccupante. C’è stato un primo passaggio in consiglio federale sull’inasprimento delle sanzioni, non basta penalizzare i colpevoli, c’è un discorso culturale che va ampliato. C’era una proposta di legge sul daspo, si sta riprendendo la proposta perché i violenti devono stare fuori dai nostri campi, il calcio non può permettersi persone contro lo spirito di gioco”.
All’Auditorium del Centro Tecnico Federale di Coverciano, il designatore Gianluca Rocchi ha spiegato che “gli arbitri devono avere il diritto di sbagliare, è sacrosanto, pur che lo si faccia nella massima onestà intellettuale. Vorrei avere l’arbitro migliore in campo ed è successo, ci sono direttori di gara che hanno fatto gare straordinarie in contesti impossibili come Massa in Lazio-Roma. Gli ho scritto ‘Bravo per essere arrivato in fondo’. Mi piacerebbe che ci fosse un feeling diverso verso gli arbitri. Parlare di un arbitro solo in senso negativo non porta a niente”. Sull’esasperazione di proteste: “Un problema che abbiamo avuto meno rispetto all’anno scorso, è stato più circoscritto. Ci stiamo impegnando, serve collaborazione e ho chiesto ai ragazzi di non mollare e lo hanno fatto fino a fine campionato. Un po’ il messaggio è passato, un arbitro che trova due panchine con tensione ritrova la tensione in campo. Mi dispiace vedere situazioni del genere, il calcio perde. Dobbiamo reprimere chi si comporta male”, conclude Rocchi.
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