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La parola chiave è ‘Piano B’. Quella che ha segnato una partita e soprattutto un post partita. L‘Inter pareggia contro lo Shakhtar Donetsk, è fuori dalla Champions League, dall’Europa League e la sua stagione europea è già finita a dicembre. Troppo poco per un Antonio Conte chiamato al salto di qualità europeo e costretto agli studi Sky Sport ad una guardia a fatica sotto i colpi di Capello: “Ma non ce l’hai un Piano B in campo?” appunto. Ora il piano B di Antonio Conte per giustificare le sue scelte (Eriksen relegato ai margini e continuità di modulo) è la Serie A, oltre “alla Coppa Italia”, come aggiunge Handanovic. Mentre su Twitter spopola un #ConteOut per ora fin troppo severo, il tecnico prepara una sfida cruciale. Alla Sardegna Arena Lukaku e compagni saranno di scena contro il Cagliari. L’obiettivo sarà la continuità, o almeno quella in campionato. Tre le vittorie consecutive dei nerazzurri che cercano un gol importante, il 5000 della sua storia. Un appuntamento importante, come lo è per Lautaro Martinez che nel Cagliari vede la sua vittima preferita con quattro gol di testa. C’è un gap da accorciare ed è col Milan che guarda l’Inter dall’alto di cinque lunghezze. La squadra di Pioli se la vede contro il Parma con tanto di record già in tasca. Mai il Milan aveva ottenuto tanti punti (26) nelle prime dieci partite nell’era dei tre a vittoria. Ci è voluto Stefano Pioli, non Zlatan Ibrahimovic, perfetto meccanismo di una macchina fin qui perfetta, ma non essenziale. Lo dimostrano i numeri: senza Zlatan, sei vittorie e un pareggio per i rossoneri nel 2020. Da giugno il Milan è la squadra che ha ottenuto più vittorie nei maggiori cinque campionati europei (17) e l’unica, con l’Atletico Madrid, a non aver ancora perso. Ora per un Milan giovane la sfida a se stesso, per dimostrare di non soffrire le vertigini.
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Non soffre certo di vertigini la Juventus dopo aver dominato gli ultimi nove campionati. Ma ora la sfida è trovare quella continuità che è mancata. E lo splendido 3-0 rifilato al Camp Nou impone uno standard importante di prestazioni per continuare su quella rotta. Cristiano Ronaldo il solito protagonista, Cuadrado la conferma, McKennie la sorpresa, Dybala ancora il grande assente. Di fronte ci sarà un Genoa, affamato e ferito dopo il pareggio in extremis subito contro la Fiorentina al Franchi. La squadra di Maran ha perso le quattro casalinghe e una quinta sconfitta consecutiva tra le mura del Ferraris rappresenterebbe un caso unico nella storia. Cercano risposte convincenti anche Lazio, Roma e Napoli. La squadra di Inzaghi ha conquistato la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League e cerca una svolta di prestazione contro l’Hellas Verona. Per Fonseca (squalificato) c’è la volontà di lasciarsi alle spalle le pagine Napoli e Sassuolo. E la Roma contro il Bologna si affida ad Edin Dzeko, a due lunghezze dall’eguagliare Vincenzo Montella per numero di gol in Serie A. Nella cornice del Maradona, il Napoli vuole la terza vittoria consecutiva e dovrà vedersela contro la Sampdoria. Mancherà ancora Osimhen ma in fondo quella di Gattuso è la squadra con più marcatori diversi (10) in questa stagione. Numeri che fanno ben sperare. Per una classifica che può restringersi. E per un campionato che per ora vede tante protagoniste e un solo padrone.
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