Serie A

Il Milan spezza la maledizione, Inter sconfitta: Fonseca salva la panchina con Gabbia uomo derby

Matteo Gabbia esultanza Milan
Matteo Gabbia - Foto Fabrizio Carabelli / IPA Sport / IPA

Dopo sei sconfitte consecutive, il Milan torna a vincere il derby. È la rivincita perfetta dei rossoneri e di Paulo Fonseca, che cambia modulo e interpreti, togliendo certezze all’Inter di Simone Inzaghi, che si era presentata a San Siro da favorita, con la possibilità concreta di vincere la settima stracittadina consecutiva per la prima volta nella storia. Alla fine il risultato finale è di 1-2 con i gol di Pulisic e Gabbia che permettono al tecnico portoghese, apparso sulla graticola negli ultimi giorni, di blindare la panchina al termine di una settimana complicata. Se all in doveva essere, all in è stato. Fonseca si gioca tutto a partire dal modulo: un 4-4-2 a trazione offensiva con Pulisic e Leao a tutta fascia e con Morata e Abraham in avanti. In mediana c’è Fofana con Reijnders, mentre in difesa gioca Gabbia al posto di Pavlovic. Tutte scelte decisive. Nessuna sorpresa in casa interista: Dumfries preferito a Darmian. Per il resto confermato il solito 11, con Lautaro al fianco di Thuram. Dopo gli impegni di Champions League, con lo 0-0 dei nerazzurri a Manchester col City e la sconfitta dei rossoneri in casa col Liverpool, gli stati d’animo delle due squadre sono opposti. L’orgoglio però torna a guidare il Milan e lo zero a zero dura dieci minuti. Merito di Christian Pulisic che si inventa una serpentina tra le linee nerazzurre, entra in area e batte Sommer con un tocco di punta. Per la reazione dell’Inter bisogna aspettare, ma alla prima chance a disposizione i nerazzurri non perdonano. Al 27′ Lautaro lavora un pallone e imbuca per Dimarco che dalla sua mattonella lascia partire un diagonale imprendibile per Maignan.

Come nel primo tempo, anche nella ripresa è il Milan a partire meglio. Al 48′ Leao ha la palla dell’1-1, ma Sommer d’istinto respinge il colpo di testa del portoghese. Al 63′ Inzaghi cambia la sua Inter. Dentro Frattesi, Asllani e Darmian; fuori Mkhitaryan, Calhanoglu e Dumfries. Due minuti dopo altro lampo di Leao: l’esterno si scatena sulla sua fascia di competenza, poi serve Reijnders il cui tiro trova l’opposizione di Sommer. Al 74′ Inzaghi cambia l’ultimo elemento del centrocampo titolare: fuori Barella, dentro Zielinski. I ritmi si alzano nel finale. Al 75′ Abraham serve Leao che calcia col mancino, ma Sommer chiude la saracinesca. Due minuti dopo è l’inglese a sfiorare l’1-0: Reijnders inventa un filtrante geniale per l’ex Roma che incrocia di potenza senza trovare lo specchio della porta per una questione di centimetri. Il Milan sembra avere più energie dei nerazzurri e all’89’ arriva il gol rossonero sugli sviluppi di un calcio piazzato. Reijnders scodella una palla al centro, Gabbia sbuca alle spalle di Frattesi e di testa batte Sommer, rimasto immobile. Nel recupero Okafor si divora il 3-1 sul contropiede di Chukwueze, ma è l’ultima azione. Il Milan spezza la maledizione derby. Fonseca si tiene stretta la panchina.

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