Il Milan ha presentato quest’oggi un ricorso al TAR dell’Emilia Romagna contro l’ordinanza del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che il 24 ottobre ha disposto la sospensione della partita tra i rossoneri e il Bologna, prevista il 26 al Dall’Ara. Il club guidato da Scaroni, che aspramente aveva criticato quella decisione (“è iniqua e incoerente”), chiede al tribunale di annullare l’atto del primo cittadino e di accertarne l’illegittimità .
Il Milan, infatti, fa notare come nel capoluogo emiliano, in quegli stessi giorni e in particolare tra il venerdì di vigilia e il sabato in cui si sarebbe dovuto disputare il match poi rinviato e recuperabile soltanto a febbraio, sono stati organizzati senza problemi diversi altri eventi sportivi – in particolare uno di pugilato – a porte chiuse. Sarebbe in sostanza bastato chiudere lo stadio del Bologna al pubblico per evitare problemi di ordine pubblico, giocando però l’incontro in modo regolare ed evitando uno slittamento di mesi, sostengono i rossoneri, che sottolineano come la cancellazione non fosse l’unica soluzione e che il sindaco non ha preso in considerazioni altre ipotesi come appunto le porte chiuse o il campo neutro.
Questo quanto depositato nel ricorso dal Milan: “La decisione deve essere considerata iniqua, incoerente e priva delle opportune e fondamentali giustificazioni, tenuto conto che in quei giorni erano state organizzate altre manifestazioni sportive a porte chiuse. Il provvedimento, infatti, precludeva in assoluto lo svolgimento del match nella data programmata, escludendo ogni altra ipotesi: sia lo svolgimento a porte chiuse e persino lo spostamento in un altro stadio. In nessuna parte del provvedimento sindacale impugnato, peraltro, si può ritrovare alcun cenno alla ragione per cui l’unica soluzione ipotizzabile per fronteggiare il rischio fosse costituita dalla cancellazione totale dell’evento. Il Club rossonero è convinto che il ricorso sia un atto dovuto e responsabile nei confronti di una decisione che ha già generato ripercussioni sull’andamento del campionato e che costituisce un pericoloso precedente. Inoltre, il rinvio ha di fatto creato alla società Ac Milan chiari danni materiali e sportivi, tangibili e intangibili, di rilevante entità ”.
Il Milan è convinto che il ricorso sia un atto dovuto, anche perché, si apprende, il rinvio della partita viene considerato come un pericoloso precedente e con ripercussioni sull’andamento del campionato. La società rossonera chiederà danni materiali e sportivi e qualora dovesse ottenere un risarcimento, devolverà , si apprende dalla Gazzetta dello Sport, il ricavato a Fondazione Milan. Non solo: anche il Consiglio di Lega è intenzionato a fare ricorso e la Lega Serie A potrebbe decidere a sua volta di presentarlo.
QUANDO SI PUO’ RECUPERARE BOLOGNA-MILAN? LE POSSIBILI DATE
La partita si recupererà a febbraio. Le due squadre, infatti, recupereranno questa partita in aggiunta a quella che già dovranno recuperare per via della Supercoppa Italiana (il Milan partecipa in Arabia e il Bologna è la rivale dell’Inter in quel turno pre-Supercoppa). Nel mese di febbraio ci sono quattro settimane: in quelle di mezzo (12-19) si giocheranno i playoff di Champions League con possibilità che almeno una delle due squadre siano impegnate mentre nei due estremi (5-26) si disputeranno i quarti di finale della Coppa Italia. Dal momento che Milan e Bologna si sono qualificate anche ai quarti di Coppa Italia, entrambe le squadre giocheranno nella stessa data (o la settimana del 5 febbraio oppure quella del 26) per liberare l’altra nella quale potrà essere fissato il recupero della partita.