Il Milan crolla sul più bello dopo due mesi di alto livello e si riscopre fragile in trasferta. Il turnover non paga, la stanchezza di giovedì forse pesa anche nella mente, e soprattutto il ruolino del Monza contro le big deve aver tratto in inganno la squadra rossonera, che manca anche la grande opportunità di prendersi il secondo posto ai danni della Juventus e provare a rappresentare una lontana minaccia per l’Inter, sempre più lanciata verso lo scudetto con due e tre punti guadagnati rispettivamente contro seconda e terza in classifica. Per i brianzoli, ecco la prima vittoria contro una big in questo campionato: la squadra di Palladino si sblocca e prova a far ritrovare l’entusiasmo ai tifosi per un campionato un po’ grigio, ma solo se si pensa a quello che questa squadra di miracoloso ha fatto un anno fa.
Nel 4-2 dello U-Power Stadium emergono tutte le difficoltà del Milan, la prima a livello di personalità, perché tante, troppe volte degli episodi hanno fatto girare male gli incontri. Thiaw lo sa bene, perché dopo l’espulsione contro la Juve che ha dato il via a un mese orribile dei rossoneri, in cui di fatto è stata persa la chance di vincere lo scudetto con due punti in quattro partite, il tedesco oggi rientrato da titolare dopo l’infortunio provoca il rigore – davvero ingenuo – che apre le danze. Pessina trasforma, ma non è l’unica nota negativa del finire del primo tempo, perché il Milan sbanda del tutto e subisce gol anche da Dany Mota. C’è un’altra riflessione: come a Udine, dopo una lunga pausa i rossoneri subiscono gol in modo immediato, in Friuli furono i vergognosi insulti a Maignan, stasera l’infortunio di Di Gregorio. A completare la serata horror, la follia di quello che fin qui è stato l’uomo in più di questo periodo con dei gol pesanti, quel Luka Jovic che stavolta la combina grossa e si fa espellere col Var per una manata. Paradossalmente, ma in perfetto stile Milan del 2023/2024, la squadra reagisce nel momento peggiore, la riapre con Giroud, non sfrutta l’ingresso di Leao, che non è partito dal 1′ perché, testuali parole di Pioli, non se l’è sentita per un problema fisico, sfrutta invece quello di Pulisic che firma il 2-2 all’88’. Bastava resistere in trincea, invece Bondo segna il gol – tolto dall’assistente e poi assegnato col Var – del 3-2 due minuti dopo e nel recupero c’è gloria anche per l’ex Colombo.