Si chiude male una settimana nata male. Sette giorni in cui il Milan ha improvvisamente perso le certezze acquisite dalla pausa per il Covid fino a fine 2022, un crescendo continuo che ha portato una squadra che più che sul singolo si è fondata sul gruppo, sull’abilità di non mollare mai, sulla capacità di soffrire e di darlo poco a vedere, a vincere il campionato con merito. Di quella grande corazzata costruita da Stefano Pioli, a inizio 2023 resta solo un flebile ricordo.
La vittoria con la Salernitana non era stata brillantissima, poi il 2-2 con la Roma che brucia per via della rimonta subita. Tre giorni dopo essere andati fuori dalla Coppa Italia già agli ottavi, ai supplementari contro una squadra in dieci da cinquanta minuti, è stata la mazzata che ha fatto scattare mille campanelli d’allarme. E questi, continuano anche al Via del Mare, dove contro un grandissimo Lecce arriva un altro pareggio, sempre per 2-2, stavolta con una rimonta per il Milan, ma che si può definire “di Pirro”, e non è nemmeno una vittoria.
Già, perché nessuno può essere contento di aver pareggiato in casa del Lecce, specie all’indomani del roboante 5-1 inflitto dal Napoli alla Juventus. Napoli che ora scappa a +9, e la sensazione è che per i campioni d’Italia lo scudetto di quest’anno stia pian piano scappando di mano in questa settimana maledetta che rischia di compromettere la stagione. La forza mentale di questa squadra, che si è sempre rialzata fin qui dopo le piccole e rare cadute, è stata il punto di forza: questo filotto di brutte partite, nelle prestazioni, negli approcci, nella forma fisica e in quella psicologica, possono spaventare l’ambiente, ma c’è subito una Supercoppa da vincere mercoledì, e le motivazioni e la voglia di riscatto non mancherà di certo contro l’Inter, quindi il campionato proporrà lo scontro diretto con la Lazio. Scricchiolii e campanelli d’allarme, ma c’è l’immediata prova del nove per capire se si tratta solo di una piccola e superabile flessione.
C’è l’altra faccia della medaglia, un grande Lecce che gioca un primo tempo meraviglioso, salvo poi arrendersi all’ovvio calo fisico del secondo tempo e alla forza della disperazione del Milan. I giallorossi sono in serie positiva ormai da fine ottobre, si stanno costruendo una salvezza che a inizio stagione non sembrava alla portata per quasi nessuno. La forza del lavoro, della filosofia di Baroni, della qualità davanti di uno Strefezza pronto a esplodere. E venti punti sono un gran bottino.