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Il miglior attacco è la difesa. Una delle chiavi di questa strepitosa Inter che vince lo scudetto per distacco, con diversi mesi di anticipo e con la sensazione di essere stata l’unica squadra capace di minimizzare i momenti difficili e di costruirsi il proprio campionato sui propri pregi e sui difetti delle altre, è proprio il pacchetto arretrato. La difesa a tre, tanto criticata in Europa ma ampiamente adoperata anche dalle semifinaliste di Champions, è il segreto di questa squadra, capace di concedere poco e di sbagliare ancora meno.
Più facile quando si ha un leader come Stefan De Vrij, ancora una volta straordinario nel suo doppio ruolo di marcatore e primo costruttore della manovra, ma quasi in ombra se si tiene in conto delle prestazioni dei suoi due alfieri. Milan Skriniar sembrava l’anno scorso ormai ai margini del progetto nerazzurro e destinato ad andar via. Antonio Conte, però, evidentemente fulminato sulla strada di Damasco, ha cambiato idea in estate e proprio su questa intuizione ha costruito la stagione trionfale. Lo slovacco non può essere messo ai margini e nel ruolo di terzo di destra è stato semplicemente perfetto, aggiungendo poi alcuni gol pesanti in mischia da corner.
Ma la menzione speciale è per l’altro “braccetto”, un Alessandro Bastoni che non sembra completamente un classe 1999 per come scende in campo, per la capacità di tenere botta su tutti gli attaccanti avversari e, soprattutto, per il piede educato che gli ha consentito di trovare anche alcuni assist pesanti sganciandosi in fase offensiva. Quello per Barella in Inter-Juventus, che senza ombra di dubbio è stata la partita risolutiva di tutto il campionato, è senz’altro l’esempio migliore di cosa voglia dire essere un difensore moderno.
E poi, ci sono i comprimari che hanno dato una mano. Da D’Ambrosio fermato da alcuni infortuni ma sempre prezioso negli ultimi minuti a Ranocchia che ha giocato poco ma bene, male invece Kolarov finito ben presto ai margini. E se estendiamo il discorso agli esterni più difensivi, se Young non ha fatto bene ma il Covid per lui è una scusante, alla distanza è stato risolutivo l’impatto di Darmian, sempre sul pezzo e protagonista anche con alcuni gol pesanti. Del resto, il miglior attacco è la difesa, lo abbiamo detto.
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