Serie A

Il Lecce ferma anche la Roma, Mourinho sbatte su Falcone: ma ancora una volta manca continuità

Lecce
Esultanza Lecce - Foto LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato

Il Lecce ferma anche la Roma e Mourinho sbatte su Falcone. Ma non è l’unica chiave di lettura di una partita deludente per i giallorossi, su un campo sì difficile, ma dal quale bisognava portar via i tre punti, proprio perché tante squadre, Lazio, Atalanta, Milan, di fatto le rivali per la zona Champions, da queste parti hanno lasciato dei punti per strada. Bisognava differenziarsi dalle altre, vincere contro i salentini e dare un segnale. Invece, manca ancora continuità a questa squadra, che arrivava dalla vittoria con l’Empoli, ma anche dalle precedenti delusioni di Coppa Italia e col Napoli. E in vista del ritorno in Europa League, non è un bel viatico questa pericolosa mancanza di qualità che è emersa al Via del Mare: c’è Dybala a illuminare, ma Pellegrini è spento e la manovra è sempre molto farraginosa. E Mou cerca ancora un salto di qualità che non sembra arrivare mai.

L’autogol di Ibanez in avvio mette in salita la strada degli uomini di Mourinho. Poi è il solito Dybala (su rigore) a sistemare le cose in una partita equilibrata. La prima conclusione del match è del Lecce: Gallo calcia da fuori area di mezzo esterno, Rui Patricio non si fida della presa e devia in corner. La Roma è la squadra che ha segnato più reti in percentuale da palla inattiva nel campionato in corso, mentre la squadra di Baroni ha preso il 42% dei gol da palla ferma. Al 7’ si ribalta la situazione e il Lecce passa in vantaggio proprio sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Baschirotto va di testa ma la deviazione decisiva è quella di Ibanez, autore dello sfortunato autogol. La Roma però reagisce. Al 15’ Falcone nega con un miracolo il gol ad El Shaarawy. Ma sul corner successivo, è Strefezza a combinarla grossa: tocco col braccio in anticipo su Smalling e calcio di rigore per la Roma. Come nel match di andata dagli undici metri va Paulo Dybala che spiazza il portiere e pareggia.

Al 42’ la Joya inventa: imbucata per Abraham che calcia sul primo palo, ma Falcone si supera ancora. Cinque minuti dopo altro duello tra i due: gioco di gambe dell’inglese e conclusione col destro, l’ex estremo difensore della Sampdoria però è in serata di grazia. La conferma arriva al 50’ quando Falcone nega il gol nuovamente ad Abraham che era riuscito a svettare di testa dopo un calcio piazzato di Pellegrini. È il capitano giallorosso al 67’ a rendersi pericoloso dopo la palla illuminante di Dybala, ma il suo tiro dal limite è alto. Per i primi cambi di Josè Mourinho bisogna aspettare l’83’. E lo Special One si gioca la carta Gini Wijnaldum, al ritorno in campo a sei mesi dalla rottura della tibia. Ma il risultato non cambia: un punto a testa per Baroni e Mourinho. La Roma sale a 41 punti.

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