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“Se si deroga alla Legge Melandri ‘aprendo’ i diritti tv criptati e autorizzandone la trasmissione in chiaro, allora bisogna ‘aprire’ anche i diritti tv a tutti gli operatori televisivi. Altrimenti si darebbe un ingiusto vantaggio alle pay tv che si troverebbero ad avere un pubblico potenziale moltiplicato con palese vantaggio dal punto di vista di immagine e di vendita di spazi pubblicitari. Quindi la proposta del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha senso solo se redistribuisce i diritti a tutti. Altrimenti si rischierebbe una gravissima violazione delle regole della concorrenza, che provocherebbe un danno enorme alla Rai e alle sue storiche trasmissioni sportive, in termini economici, di ascolti e d’immagine“. A scriverlo in una nota è il Cdr e il Fiduciario di Milano di Rai Sport che prendono una netta posizione riguardo la proposta di Spadafora di trasmettere in chiaro “diretta gol”. “Se si va in deroga alla Legge Melandri, la Rai e le pay tv devono essere messe sullo stesso piano, e nelle condizioni di giocarsela alla pari, perché a quel punto sarebbero nella stessa identica situazione. Se è vero, infatti, che la Rai non ha i diritti per tramettere le partite di Serie A in diretta sul territorio nazionale, è altrettanto vero che le pay tv li hanno solo ed esclusivamente per trasmetterle criptate, sulle loro piattaforme, e non certo in chiaro. Chiediamo, perciò al Governo di trovare una soluzione che includa tutti, a partire dal Servizio Pubblico, autorizzando anche la Rai a trasmettere la sua Diretta Gol, come del resto fa già da oltre 20 anni, per gli italiani all’estero. Ci aspettiamo su questo una forte presa di posizione da parte dell’amministratore delegato della Rai a tutela degli interessi aziendali”, conclude la nota.
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