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E’ stato un 2021 estremamente negativo per la Juventus, soprattutto se il paragone viene fatto con gli anni solari precedenti in cui erano arrivati gli scudetti, altri trofei, le belle figure in Champions e quant’altro. Ma a cavallo tra la scorsa e l’attuale stagione di campionato, sono troppi i bocconi amari che hanno dovuto ingoiare i tifosi bianconeri, sia per ragioni strettamente di campo che legate alla gestione dirigenziale.
Una delle poche gioie dell’anno solare è arrivata proprio a gennaio, con la vittoria della Supercoppa Italiana a scapito del Napoli. A Reggio Emilia si vide un’ottima Juve, con l’esperimento Kulusevski punta proposto per la prima volta e un Ronaldo decisivo anche in quell’occasione. Poi, però, tante delusioni a seguire, su tutte l’eliminazione prematura dalla Champions League per mano del Porto: sfortuna e poco coraggio nella sconfitta dell’andata, amarissima la vittoria per 3-2 ai supplementari che, con le regole ora andate finalmente in pensione, costò l’uscita di scena e tantissime polemiche per la famosa punizione con barriera “allegra” di Ronaldo. CR7 è in calando anche in campionato e non segna con la continuità che ci si aspetterebbe, la squadra scivola fuori dalla zona Champions, e sarebbe stato un disastro a livello economico, ma in un maggio di riscossa, mentre l’Inter ha vinto il campionato interrompendo la striscia di nove trionfi bianconeri, la Vecchia Signora portava a casa la Coppa Italia battendo l’Atalanta nell’atto conclusivo e poi, nella notte di Bologna, con una vittoria all’ultima giornata conquistava il quarto posto a causa del clamoroso pareggio del Napoli. Pirlo di fatto centra l’obiettivo minimo e pochi giorni prima era stato confermato dalla dirigenza, ma il quarto posto preso per demeriti altrui e l’amalgama di gioco fanno sì che il tecnico bresciano debba pagare con l’esonero dopo una sola stagione. Ma non è tutto: saluta anche Fabio Paratici, ritenuto il responsabile del downgrade della società , volato via al Tottenham dopo essere finito qualche mese prima nell’occhio del ciclone della giustizia italiana per la vicenda dell’esame farlocco di Suarez.
E’ estate e la Juventus cambia volto. Torna Massimiliano Allegri, mandato via dopo cinque scudetti di fila per inseguire la chimera del bel gioco, rientrato alla base per dimenticare dei mesi orribili rispetto alle ormai acquisite abitudini. Il problema, però, è che il Covid-19 a livello economico ha colpito le casse del club, e di mercato non se ne può fare granché. Ma non è tutto: dopo la prima giornata, in cui arriva un pareggio amaro a Udine, Ronaldo a sorpresa saluta tutti e se ne va. Orfano di CR7, Allegri va in confusione e la squadra perde con l’Empoli in casa, poi anche a Napoli per poi pareggiare contro il Milan. Sono due punti in quattro partite, un avvio choc al quale si prova a rimediare nei mesi successivi, ma con continui passi falsi, vedi Verona e Sassuolo e poi il recente pareggio a Venezia, che non consentono alla squadra di restare a contatto con le prime quattro posizioni. In attesa di capire cosa riserverà il 2022 alla Juve, c’è da affrontare il capitolo Champions: la sconfitta col Chelsea per 4-0 è pesantissima, ma l’esito del girone dolce, con il primo posto agguantato in extremis e il Villarreal come rivale abbastanza abbordabile agli ottavi.
C’è però un’altra nota estremamente negativa nel 2021 della Juventus, tanto più che ancora si tratta di una vicenda in divenire. Quella, ovviamente, legata all’accusa della Procura di Torino di aver falsificato i bilanci con delle plusvalenze fittizie. Perquisizioni, intercettazioni, indagini a tutto spiano che potrebbero ulteriormente rendere quest’anno più nero che bianco, o rovinare il prossimo in caso di pesanti stagioni. La sensazione è che questa storia non si ridurrà a una bolla di sapone, come invece ha fatto, nell’anno che sta per andare in soffitta, la supremazia in Italia della squadra piemontese che si è interrotta dopo un decennio.
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