[the_ad id=”445341″]
L’ex direttore sportivo della Lazio, Igli Tare torna a parlare e lo fa in un’intervista al Corriere della Sera, a pochi mesi dall’addio al club biancoceleste che lo ha visto muovere i primi passi da dirigente. Sui motivi del divorzio, l’ex centravanti albanese ribadisce che Sarri non è tra le cause: “Assolutamente no. È stato scritto tanto su questo punto, ma non è così – spiega -. Ho parlato con Lotito: dopo 18 anni era arrivato il momento di lasciarsi in modo civile, senza strappi. Sarebbe stato imperdonabile per tutti. La Lazio è nel mio cuore. Ma avevo bisogno di guardarmi intorno, studiare, conoscere altre realtà”. E sul tecnico toscano, dice: “Lui è un integralista, è vero, uno che vuole fare le cose a modo suo, è la sua cifra, la sua caratteristica. Chi lo prende, però, lo sa, non lo può cambiare. Io non ci ho mai litigato, ma non è facile, ha un modo suo di concepire il calcio e il lavoro. Anche Lotito gli somiglia: un presidente dal carattere fortissimo. A volte ho fatto da parafulmine — fa parte del lavoro di un bravo dirigente — ma il mio matrimonio con la Lazio era arrivato al capolinea. Sarri non c’entra. Dopo tanti anni, senti la necessità di vedere altri mondi”. Su un possibile futuro al Napoli: “Non ho sentito nessuno, dunque la mia risposta è no. Poi nel calcio può accadere tutto in un attimo: guardate quello che è successo in Nazionale: Mancini che va via e arriva Spalletti. Il nostro è un mondo veloce in continua evoluzione. C’entrano le offerte economiche, ovvio, ma anche i progetti di un club. Aspetto l’offerta giusta”, aggiunge Tare.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]